PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/11/2007
Gettati a caso fummo
semi al vento
a gravitare in atomi e fotoni
luogo di forme e sogni
per gli dei

Non ci fu chiesto d’essere
e che siamo
è quantità d’eventi incalcolabili
cromosomiche spire imprevedibili
soggette al Caso e alla Necessità

Sistemici frattali dell’Effimero
pendolari sincronici del Numero
condannati a morire per esistere
siamo chi siamo a chiederci
“Chi siamo?”
orfani dell’Ignoto
estranei al Cielo
alla cui fissità lanciamo missili
innalziamo piramidi e pinnacoli
su guglie fiammeggianti
ed auree cuspidi
eleviamo domande a sordi dei

e recintiamo spazi per espanderci
occupiamo silenzi per esprimerci
e nel fumo d’incenso ai tabernacoli
sacrifichiamo i Lumi del Pensiero
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caspita che paroloni Cristina,piaciuta,un grande ciao

il 13/11/2007 alle 13:59

sai ho trovato la tua poesia molto interessante. per quanto riguarda il contenuto mi sento molto vicino al tema che hai affrontato. ho notato che già in altre poesie hai espresso il tuo ateismo e la tua sfiducia nella religione ma in questa quei medesimi temi mi sembrano squisitamente inzuppati di pessimismo, il che me li rende molto più vicini.
è una poesia molto moderna, il tema è novecentesco ed è accostabile a dilemmi come il silenzio di dio l'insensatezza della vita o la disperazione dell'uomo derivante da un galleggiare insensato su un "atomo opaco del male" abbandonato, sperduto ai margini dell'universo...
non sono affatto affascinato dall'ultima strofa la quale brilla di quell'orgoglio umanistico\razionalistico che ho ritrovato in altre tue poesie, quella sulla sfinge per esempio.
per quanto riguarda la forma, anche lì la tua poesia è modernissima attualissima ed interessantissima. tenderei arditamente a defirne lo stile "campaniano". una poesia che si può rendere graficamente con la linea spezzata. una prospettiva di ordine metrico continuamente delusa. vabè avrai capito che sei uno dei miei poeti preferiti di questo sito.
ciaociao

il 13/11/2007 alle 15:09

Va bene, capito.
grazie
cri

il 13/11/2007 alle 20:55

Ti do ragione per qualche piccola tendenza crepuscolare, mi fa piacere condividere le stesse idee. La parola ateo non mi piace granchè, perchè contiene in sé stessa il significato che va negando. Preferisco definirmi agnostica, in quanto sono umilmente consapevole di esistere in una assolutezza incommensurabile e ignota. Misteriosa, anche.
Che tu poi abbia letto anche altre mie poesie, mi riempie di orgoglio.Grazie.
un caro saluto
cri

il 13/11/2007 alle 21:04

Certo che mi interessa. e non sono affatto così sicura, come non lo è la mia poesia, anzi, il mio tema ricorrente è proprio l'ncertezza dell' uomo di fronte all' immensità che lo circonda.
Grazie del commento.
cri

il 13/11/2007 alle 21:08

Per quanto riguarda i "paroloni", sono venuti da soli, con lo svolgersi della poesia. Penso che siano esplicativi di una realtà complessa, immane, rispetto al microcosmo dell'uomo.
Per il resto convengo che migliorerebbe senza l'ultima quartina.
grazie a tutti dei commenti
cari saluti
cri

il 13/11/2007 alle 21:20

grazie, mi fa sempre piacere trovare il tuo commento.
cri

il 13/11/2007 alle 21:22