le ossa si screpolano nel vento
i dubbi in soffitta,
triangoli isosceli ammaccati
ammiccano ottusi
al rumore che passa
in attesa di un autobus
o della fortuna.

scegliere dove sedersi
come sedersi
con chi sedersi
perché sedersi,
scegliere di sposarsi
di arrampicarsi
di ubriacarsi
di innamorarsi
di costruire un origami
di soffrire un po’
di sbadigliare via tutto
di andare a dormire.

è come se l’orologio fosse caduto
in una pozzanghera
e lo fissi indeciso
e la gente che passa,
tutta pacche e consigli,
ti dice
“non ne vale la pena”.

l’asfalto è un vinile rigato
e le nostre traiettorie
scorrono
giorno per giorno
sulla puntina,
nell’ unica traccia possibile.

una vita in senso orario
in attesa
delle pause
o
della fine del disco.