PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/11/2007
navigo
per vie smarrite
orde di
foglie
sciamano
nell'aria buia

-suoni di tamburi
su colline lontane-

incrocio
rare persone
può
qualcuna
essere importante?

-le zanzare d'inverno
muoiono,
non le vedo
più-

umidi cespugli
invitano
ad una natura
persa
in rifiuti misti
buttati
nell'humus

-piazze abitate
da poche panchine
rumore di accendini-


finestre illuminate
di enormi
case popolari
luccicano
qualcuna si spegne
in alcune c'è solo
l'azzurrognolo

di un televisore.
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dove sei naufragato..Ulisse?

il 07/11/2007 alle 08:58

ma che ulisse..sono naufragato dietro casa mia.ciao :)

il 07/11/2007 alle 09:13

lo avevo capito....e la scopa Penelope?

il 07/11/2007 alle 09:54

ogni tanto può accadere.

il 07/11/2007 alle 10:03

Mi sembra un poesia dell'incomunicabilità... può essere?
Quello che mi è saltato all'occhio è l'assenza di "tracce" umane, o forse di relazioni umane. Rimangono, più che altro, le cose che l'uomo produce; le persone invece passano e non portano/lasciano segni.
Molto bella, anche per la scelta lessicale :)

mariposa morena

il 07/11/2007 alle 10:27

si può essere, le persone sono come fantasmi, ma per fortuna qualche misera traccia c'è .
grazie di leggermi
ciao

il 07/11/2007 alle 12:39

forse alienante, no, non angosciosa.ciao :)

il 07/11/2007 alle 14:57

Paesaggio cittadino, forse la periferia di una città, descritto con realismo e nello stesso tempo in modo poetico: un miracolo. Un abbraccio. Marina

il 08/11/2007 alle 07:59

beh, l'ambiente della periferia credo che sia simile :)
ciao :)

il 08/11/2007 alle 10:58

ciao un abbraccio anche a te :)

il 08/11/2007 alle 11:00