o forse è rivolta al rapimento e all'uccisione di un bimbo, uno dei tanti ..ormai..
Ciao, questa fa parte delle mie poesie "di serie b", cioè quelle che non rispecchiano il mio attuale modo di scrivere e le mie preferenze stilistiche, una poesia troppo aperta e narrata, forse, ma che fa comunque parte del mio mondo, di ciò che mi colpisce, per cui non la butterei mai, probabilmente per lo stesso motivo che ti ha colpito...
L'ho scritta tempo fa dopo il rapimento di Tommy, ucciso poco dopo.
Al di là di quale siano le persone e l'evento ispiratori, il tema unico è l'indifferenza a cui siamo indotti, un po' per le troppe vicende drammatiche che sentiamo, e un po' per un naturale egoismo che fa da barriera tra la nostra vita e quella degli altri.
Grazie per la lettura e il commento.
Ciao
Rosanna
Come ho detto nella replica a ghiaccio, l'ho scritta tempo fa dopo il rapimento di Tommy. Pur non avendo bambini ho immaginato il pensiero di ogni madre nell'immedesimarsi in uno stato di angoscia devastante, ma anche la capacità, spenta la tv, di girare pagina e distrarsi dalla vita altrui, dal dolore altrui.
All'immagine del bambino rapito, se ne poteva sovrapporre qualunque altra: uno zingarello col naso che cola, o i bambini di strada con lo sguardo nel vuoto...
E' umanamente impossibile caricarci del dolore di chiunque, ma quello che voglio dire è che non bisogna mai passare al lato estremo, dove regna l'indifferenza, pensando: tanto...non è successo a noi!
Anche perché (colpo di scena) la clessidra si capovolge, e in quella casa ovattata, che fino al giorno era un piccolo regno, so fa largo il vuoto: l'angoscia di una madre che solo adesso "rivive" ANCHE il dolore degli altri, di altri bambini, di altre madri, come se fosse IL SUO STESSO DOLORE.
Il rapimento e poi la morte di questo bambino, come di decine di altri è solo il "pretesto" per far leva sulla sensibilità, che può e deve scalfire la corazza d'indifferenza entro cui ci chiudiamo.
Ma pensiamo anche alla vita-non vita di quelle famiglie che non sapranno mai la sorte del loro bambino.. Non mi meraviglio quando una madre dice che preferirebbe avere la certezza, pur drammatica, di una tomba su cui piangere il proprio figlio...
Ciao Roby
Metti bene in evidenza come le proprie esperienze si vivono diversamente da quelle altrui, perchè ci si carica di una particolare ed intensa emotività, ma nel contempo, giustamente, condanni l'indifferenza, come nota di grande insensibilità umana.
Un caro pensiero, mati.
Ciao dolcissima Mati
grazie per il tuo commento.
Tante bellissime cose,
Rosanna