Oggi è morta una rondine.
Senza di lei non è primavera.
Ma se l'avesse vista spaccata a metà,
caduta per strada accanto ai passi
monotoni di ogni tacco.
Sembrava uno sciame di indifferenza,
d'altronde le altre rondini continuavano
a volare percorrendo onde di volo
sfiorando chissà quale altra nuvola
tirando ogni occhio sano.
Una sua piuma però era salva,
danzava nel cielo in cerca di qualche vento,
confondendo ricami di sguardi
e intrecciate luci.
Io la guardavo e ci provavo a prenderla.
Ad un certo punto posata lì,
su un muretto, il vento si è ammutolito,
il mondo si è fermato per un solo istante.
Come il tabacco va in cenere,
anche la piuma doveva bruciare.
Ma non ce la facevo a pensare.
Io gabbiano e tu rondine,
non nello stesso cielo.
Io di nuovo in volo
e tu immortalata in un
inferno metropolitano.