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Pubblicata il 03/11/2007
Non sempre ma quasi sempre
nei tuoi occhi
leggo quel che c’è scritto nel mio cuore,
è come l’eco di un urlo che soffoca
mentre le tue mani mordono il letto
ed il silenzio
ha sulle sue labbra le tue ultime parole che hai detto
anche a chi non ti ascoltava
prima di metter tutto dentro una valigia
e partire per un lungo viaggio
con dentro la voglia di non tornare più.

Non sempre ma quasi sempre
trovo il tuo sguardo
incollato sui manifesti pubblicitari
di Calzedonia ed Intimissimi,
credo che non ti dimenticherò mai
mai
regalerò il mio cuore ad un altra,
è notte, fuori piove e tu
chissà dove sei
e quanto zucchero metti nel caffè che prendi.

Non sempre ma quasi sempre
ricordo ancora quella volta che dentro le tue scarpe ho bevuto champagne
era a Capri
eri innamorata di me
ero felice
ed alla vita non chiedevo altro che te
nuda tra le mie braccia,
mi chiedo ancora chi ha spento quella danza di candele accese.

Nella stanza 26 dell’Ibis Hotel a Melbourne
ho sbagliato
e tu non mi hai ancora perdonato d’averti resa più importante di me,
stronza
come una donna che non ha più rispetto di te s’è troppo sicura di sé,
leggera
come una bolla di sapone che sale sempre più in alto e dopo scoppia,
come un’anoressica che ti divora il cuore e poi lo vomita.
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