ros..
ma che smincherie scrivi
aaaaaaaaaaaaaaaaaa?
sopra o sotto la suola?
a una -a- una
oppure ... ad una ad una...
cmq preferisco lo stretto..c'è più caldo..
è spedito il tuo procedere ,io sono più per la seconda ,sta accanto alle mie corde ,ma tracci strisce tutte calde ,che quando le leggi ,entri ,comprendi brava ros,sai leggendo emily ,che aveva rinchiuso solo il suo corpo dentro le mura ,ma che aveva ali immense ,mi domando ,quale limite c'è tra noi e il cielo infinito,io credo che non esista,ciao un abbraccio cate
direi la seconda...è più..."ariosa"...in sintonia col pindarico volo...un abbraccio,Chiara
ahahah... una smichieria
potrò scriverla anch'io, o no?
Questa è nata come poesia a tema
- sul viaggio -
ma non tutti possono viaggiare
o non vogliono e decidono di non farlo
oppure vorrebbero
poterlo fare ininterrottamente
e provano rabbia perché non possono
ci hai mai pensato?
Quindi sarebbe augurabile
scrivere una poesia SOTTO le suole
ma a volte la si scrive SOPRA
- e certo, se le scarpe le rovesci
sottosopra -
tanto se si ha urgenza di scrivere si scrive dappertutto
con o senza zucchero
con o senza sale
e poi lascia a me cercare i peli nell'uovo
una ad una - e non ad una ad una -
ma la "d" è facoltativa
siamo in poesia ed elimino un suono duro, se posso
Manzoni ed altri la eliminavano anche tra "a/a" o tra "e/e", io preferisco tenerla tra vocali uguali, e toglierla tra vocali diverse (come qui), ma non è una regola assoluta se per esigenze metriche decido di volta in volta
grazie per aver espresso la tua preferenza credevo nel largo ci stessi più a tuo agio
ma si vede che col freddo apprezzi il calduccio
e io aggiungo una cioccolata calda o caldarroste
Ciao
Ros
Cate che bella la seconda parte del tuo commento
Me lo domando anch'io
credo che qui in terra tutto abbia un peso
il cielo invece è soffio sopra tutte le cose
Percepirlo è già volare, anche se poi si ricade inevitabilmante e il ciclo ricomincia
grazie per aver espresso la tua preferenza sulla versificazione,
ancora divisa la curva sud e la curva nord
pochi sono indecisi come me :)))
Bacioni
Ros
Ciao Vincenzo,
grazie della tua attenzione!
Allora vediamo:
Primo remake:
mentre io avevo usato il plurale "LE lancio" e "LE sollevi" (riferendomi ALLE STRISCE di fantasia),
tu invece usi il SINGOLARE riferito a FANTASIA
"Non viaggio da cent’anni
- ho fatto a strisce la mia fantasia -
e dalle grate della solita finestra
la lancio una ad una verso il cielo"
- consideri intera nel volare una cosa che io avevo tagliato a strisce?
Il motivo del perché a strisce è semplice: recludersi significa guardare il cielo da dentro, magari attraverso una finestra con le grate, quindi i quadrati sono troppo piccoli, mentre la fantasia è troppo grande (ovviamente immaginalo concretizzata in un grande telo di seta leggera e colorata...
Poi modifichi:
"e quando sono stanca di giocare
con la fantasia - resa lieve come velo"
qui io dicevo "giocare con la rabbia" proprio per renderla leggera nel momento in cui voglio che prevalga la fantasia, ma mi piace anche a tuo modo; certo la fantasia è già lieve, la rabbia deve essere resa lieve.
Secondo remake:
qui cerchi di essere più fantasioso, ma meno conciso e vai in alcuni punti ad di fuori della musicalità: due punti fondamentali in una poesia dedicata a Dickinson...
Inoltre con ilgiocare sulla sabbia ci spostiamo fuori, quindi oltre il contesto all'origine della mia poesia.
E quel "sicché" e "si cementano" non mi piacciono proprio! :)) ma tu non potevi saperlo... (sono troppo prosaici).
Comunque è interessante la rilettura che ne hai fatto tu, seppure con una diversa prospettiva,
apprezzo molto e ti abbraccio per il tempo che mi hai dedicato.
Buona domenica,
Rosanna
Considerazione che avevo fatto anch'io, ma sembra che le parole prendano freddo! :)
Chiara ti ringrazio e ti saluto contraccanbiandoti l'abbraccio.
Ciao
Rosanna