siamo polvere e polvere ritorneremmo ,terra siamo ,ma quella mano che accompagna con un canto d'amore è la speranza che andiamo in un posto migliore,brava ,un abbraccio cate
Dea ,odio essere ripetitivo ma non ho parole ,stupenda, con affetto Andrea
cara anna, con questa poesia hai superato te stessa, c'è amore in tutto quello che scrivi
un bacione
nicla
cara anna, con questa poesia hai superato te stessa, c'è amore in tutto quello che scrivi
un bacione
nicla
se non ci fosse amore in quello che vivo non ci sarebbe amore in quello che scrivo..grazie cara Nicla.ti abbraccio. anna
Io non devo più leggerti... o prima mi devo infilare il cappotto, perché in poesie come questa ogni strofa è un brivido...
Brava veramente, la poesia è lunga ma nel leggerla non me ne sono accorta... forse perché ci sono dentro due cuori e Qualcuno che li ha uniti indissolubilmente...
Un forte abbraccio
Rosanna
Io non devo più leggerti... o prima mi devo infilare il cappotto, perché in poesie come questa ogni strofa è un brivido...
Brava veramente, la poesia è lunga ma nel leggerla non me ne sono accorta... forse perché ci sono dentro due cuori e Qualcuno che li ha uniti indissolubilmente...
Un forte abbraccio
Rosanna
E' bellissima amica mia e dilungarmi in un commento mi sembrerebbe di interrompere il canto.
Un abbraccio
Cesare
è giusto anna, l'amore è il motore del mondo, o perlomeno dovrebbe esserlo, se tutti ci facessimo guidare dall'amore, il mondo non sarebbe quello che purtroppo è.
un bacione
nicla
Un canto di raccolti e di sereno,
un canto di vendemmie e fioriture."!
Cara Anny..unica, poetessa.. con la p maiuscola!..Con affetto. Dora
grande poesia...grande anna...il pane proletario...il pugno chiuso, l'inserimento specifico di questi due elementi riguardanti la lotta di classe dà un nuovo
impulso alla lirica, una speranza, un canto nuovo, un canto di resurrezione...un abbraccio...gianni
grazie amico mio. grazie della tua stima...è gratificante trovare tuoi commenti ...
Salmo di riconoscenza e supplica, il 39, che in questi versi s'intreccia mirabilmente con le sofferenze di un'anziana madre e il silenzioso, difficile rapporto con la figlia. Tutta l'atmosfera lirica è una lunga nota sommessa che rievoca un istante rivelatore: quello della figlia che in un momento di risveglio quasi profetico della coscienza si sente ineffabilmente calare nel flusso della vicenda umana della genitrice e al suo occhio interiore non sfuggono dell'anziana donna " il pianto di tutti i bimbi abortiti dalla miseria, il sudore del pane proletario, il suo tempo di carrube e d'innocenza" insieme all'attuale presente.
In questa inattesa dimensione, che è catarsi e riconciliazione, l'una si sente profondamente riconosciuta e s'acquieta "come chi ha smesso di temere"; l'altra, più giovane, ripone il pugno chiuso "ora impotente". Lo ripone nel grembo di nuovi cieli futuri. E da questa superiore consapevolezza sgorga un canto nuovo "di raccolti e di sereno, di vendemmie e fioriture".
C'è un verso del salmo 39 non richiamato nella poesia e che ben si addice al percorso umano tratteggiato dalla lirica, nonchè alla maestria della sua autrice.
"Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore".
Un caro abbraccio,
Daniel
Mattiniera come me?..ciao fringuellina.Un bacio di fine settimana! Dorina