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Pubblicata il 17/10/2007
Per anni ho ascoltato il silenzio
battere forte nel tuo petto,
poi ho spento quella televisione
e senza le chiavi
sono uscito da quella stanza quasi vuota
dove tu ballavi da sola.

A lungo ho camminato sotto il sole
calpestando ombre senza nome
e nomi senza ombre
finché non ho sentito cantare una puttana,
aveva gli occhi verdi e ti somigliava.

Una sigaretta
all’improvviso è sbocciata tra le mie labbra
e nel fumarla ti ho pensata
mentre un brivido mi scendeva lungo la schiena,
volevo la pace
ed invece mi trovo in guerra senza una bandiera
ma con la tua foto strappata in mano.

Quella notte che mi hai lasciato
ho bevuto un’intera bottiglia di qualcosa che non ricordo
non ricordo chi è stato il primo ad alzare la voce
ma ho ancora nelle orecchie le tue ultime parole.

Sento lentamente il niente impadronirsi di me,
non so quello che devo fare per dimenticare una storia che non vale
neanche il prezzo delle sigarette
che mi fumo una dopo l’altra come servisse
come servisse a placare la mia rabbia che cresce come l’erba bagnata,
non me ne accorgo
ma butto ancora benzina sul fuoco,
lo stesso
con cui tu hai giocato ed io mi sono scottato.

Sono un bambino che piange perchè non ha più il suo giocattolo
...credici!
io ti amavo davvero e adesso che per me sei morta vesto di nero.
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sicuro che questa storia valga meno di un pacchetto di sigarette?

queste cose lasciano sempre un sapore malato in bocca......ciao solenero

il 17/10/2007 alle 23:27

Sapessi quanto ci soffro!

Grazie del commento.

Ale

il 18/10/2007 alle 22:27