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Pubblicata il 16/10/2007
"scene a me care
il tuo restare immobile inondata
d'ombre ed effluvio di tiglio,
l'arido contatto con un'insensibilità
accorata e ....
....e come sono deliziato
nella sofferenza mia ed altrui.
il vederti immobile seminuda
e semivestita di languidi sguardi e
tessuti,bianchi petali...
tu,proiezione solare,
soffocante sentimento.

mi sdraio e le tue braccia
coronano l'astro
e poi attendo l'eclisse per quanto effimera,
je l'attends.
tutto deve essere così etereo
e il sangue deve scorrere,
che non si distinguano più
i papaveri.

vi assisterò solo e silenzioso."
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ammirata...

il 16/10/2007 alle 17:17