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Pubblicata il 13/10/2007



E’ stato quando s’è accorciato il mare
coprendo la laguna di detriti
che hai voltato le tue spalle al sole
incamminandoti con una nube tra le mani
sul nastro non spiegato d’orme scure

come se l’ultimo mercante
avesse venduto le certezze al cielo
- pur di sapere quale Dio
abbia permesso al vento
di sbattere negli occhi il sale

per quale via preclusa all’infinito
una conchiglia si disseti
mentre l’oro liquido d’un raggio
galleggia nel cavo della mano




Rosanna Spina
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Chi cerca compromessi celesti spesso non trova interlocutori, come chi cerca di addentrasi nel labirinto della introspezione senza trovare la via d'uscita.
Qualcosa mi sfugge nella quartina finale.
Ritornerò a leggerla domani a mente fresca.
Una dolce notte
da orso Cesare

il 13/10/2007 alle 21:38

Interrogativi ad affacciarsi alla mente con la forza del voler capire.
Lirica che va lontano, si tende verso la ricerca, si muove in un percorso senza tempo, un uno spazio grande quanto il mondo.
Un caro abbraccio, mati.

il 13/10/2007 alle 23:46

Sì, l'età per essere matura dovrei averla, è che mi sentivo più saggia da ragazza...

Nulla da ridire questa volta?

Grazie,

Rosanna

il 14/10/2007 alle 00:26

Effettivamente un po' ermetica lo è, e ancora fatico a spiegarmela anch'io, magari a mente fresca arriva l'illuminazione... so solo che mi è piaciuto scriverla...
Notte dolce anche a te,
Ros

il 14/10/2007 alle 00:35

Mi piace vedere in quanti modi percepite una poesia, e mi piace ritrovarmi nelle vostre interpretazioni, e le tue sono sempre accurate, cara Mati ti ringrazio, un abbraccio a te,

Ros

il 14/10/2007 alle 00:46

Ti è piaciuta scriveral e a me rilleggerla e gustarne la chiusa fascinosa che trattiene il sole in una mano, ma i dubbi rimangono, forse la mente mia è in fase di sfaldamento :-))
Ciao
Cesare

il 14/10/2007 alle 08:34

Non so dirti perchè, ma mi piace molto, contiene qualcosa di misterioso ed accattivante che trascina. Un carissimo saluto da Giorgio

il 14/10/2007 alle 08:52

Lo stessomotivo per cui piace a me!
Ciao Giorgio!

Ros

il 14/10/2007 alle 18:53

E’ stato quando s’è accorciato il mare
coprendo la laguna di detriti
che hai voltato le tue spalle al sole
incamminandoti con una nube tra le mani
sul nastro non spiegato d’orme scure

Quando non siamo in sintonia con noi stessi o con ciò che non dipende da noi abbiamo la sensazione che intorno anche l'infinito e il creato si "rimpicciolisca" e tradisca le aspettative di "infinito" o "immenso"; quando sei triste sembra che il mare si accorci, si ritiri in bassa marea, ma è solo la percezione del nostro animo inquieto a dirci così; per cui quel "voltare le spalle al sole", delusi, con la nube tra le mani...andando avanti verso l'ignoto.

per quale via preclusa all’infinito
una conchiglia si disseti
mentre l’oro liquido d’un raggio
galleggia nel cavo della mano

Qui avviene l'inverso, il "miracolo" dell'indicibile e inspiegabile, quel misterioso attingere a risorse inaspettate; siamo piccoli come una conchiglia, e come una conchiglia sentiamo l'eco di ciò che ci sovrasta, non lo comprendiamo, ma un solo raggio basta a convincerci che qualcuno esiste, che ogni cosa ha un suo fine nel cosmo, basta saper godere l'attimo e tutto quello che ci viene offerto in dono, senza aspettarselo; e allora, quando troviamo dentro questa serenità, questa percezione dell'assoluto, è come se avessimo tutta la luce nel poco di una mano...

Credo che io volessi dire questo, mentre la scrissi, più o meno, ed a te che avverto un po' in "fase di sfaldamento" , a modo mio ne porgo il senso, oltre a un grande abbraccio.

Ros



il 14/10/2007 alle 19:18

Sì, certo, avevo capito, ma la mia risposta era autoironica, per dire che da da ragazza ero più assennata e matura

il 16/10/2007 alle 19:29