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Utente eliminato
Pubblicata il 12/10/2007
Che pena!

Colonne di nero veleno
sputate da mostruose ciminiere
imbrattano il fulgido azzurro del cielo;
tutto si tinge di grigior di morte,
piovono acide piogge
che contaminano i fertili campi
e le pure sorgenti e le fresche falde.
Dentro cappe funeste volan gli uccelli,
mentre il mare sempre più povero
discarica diventa e non profuma.

Quanta violenza alla Natura
che ci ha dato la vita e ci sostiene!
Chi dà diritto a questo insano uomo
di seminar rovina in ciò che suo non è,
in un mondo in cui soltanto
precaria ospitalità gli è concessa.

Ed i nostri eredi cosa troveranno?
Un retaggio di aggressivo cemento,
di rifiuti, di scorie mortali,
oceani boccheggianti, cieli violati
da corpi spaziali vaganti
come muti inquietanti fantasmi;
non più profumi di natural freschetta
ma l'appestato tanfo dei miasmi.
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e purtroppo non si torna più indietro.
più avanza la tecnologia, più si degrada la natura..

il 13/10/2007 alle 02:29

purtroppo quanto mai reale e triste. che pena!
bella la poesia !
ciao

il 13/10/2007 alle 07:03

Sono con te in questa tua indignazione verso lo scempio che l'uomo sta facendo della Natura!
Belle le immagini e scorrevole il tono.
gigliola
V5

il 13/10/2007 alle 07:31

sì certo, ma poi il cellulare e la televisione satellitare li vogliamo tutti. la macchina la vogliamo tutti.


questo non vuol dire che sia giusto inquinare o altro. certo però che il cambiamento deve essere nel nostro cervello.
se no è ipocrisia.
ciao

il 13/10/2007 alle 15:14