PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/10/2007


Hai chiuso gli occhi

- un attimo infinito -

e in tasca
hai cercato
il tuo coraggio

le mani
strette a pugni,
- ombre da stritolare -

e hai visto la strada
finire in bocca al buio:

gli stessi denti
bianchi e aguzzi
- occhi rossi,
famelici di lupo -
che in un ululato
spaventoso
la inghiottiva:

prima il cranio,
la bocca,
i capelli,
poi le orecchie,
il collo,
le spalle,

e per finire
divorava il cuore…

Ti sei svegliata
di soprassalto,
tremavi
sotto le lenzuola

- il respiro in affanno,
gli occhi spalancati
contro il soffitto
che credevi fosse cielo…

e hai spento allora
la strampalata luna
che prima
ti faceva l’occhiolino,

hai preso il tuo quaderno
per rileggere
il passato,

e l’hai lanciato
- a pagine mancate -

come aquilone
all’orizzonte del futuro




Rosanna Spina
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quei fili slilacciati che interrompono i circuiti dei pensieri,e la mente umana che si perde negli spazi sconosciuti ,e l'amore che riallaccia a fatica ma costantemente ,e il trasformarsi da figlia a madre quasi a ridonare nuovamente vita ,proprio come un'aquilone che in aria si libra a volte si rivolta e non segue il vento ma che è trattenuto al suolo da un sentimento intenso ,un grande abbraccio cate

il 12/10/2007 alle 15:08

Poesia sensibile ed imponente.. per significato e scrittura.
Bellissima.
Un salutone.

il 12/10/2007 alle 15:17

questi mostri che spuntano dalle tue poesie...mi sembrano estranei a te...ed anche il verso corto che ultimamente adoperi molto...non so stento a riconoscerti, pur nella solita validità di ciò che scrivi
un grandissimo e particolarissimo abbraccio amica mia
Annalisa

il 12/10/2007 alle 15:43

Grazie cate del tuo bellissimo commento e delle tue sempre sensibili parole.
Un abbraccione, Ros

il 12/10/2007 alle 23:29

Scritta e postata all'istante... non ne sono responsabile :))

L'ho sritta ad occhi chiusi
il merito dell'ispirazione è di un messaggio privato che ho ricevuto.Mi fa piacere di incontrare i tuoi apprezzamenti
grazie
un caro saluto,
Rosanna

il 12/10/2007 alle 23:34

Credo che sia avvenuto qualcosa di doloroso a dare l'input ai tuoi versi.
Si coglie la volontà di richiamare quell'episodio alla memoria, ma nel contempo si tende a volerlo affidare alla forza del coraggio e della speranza.
Un saluto caro, mati.

il 12/10/2007 alle 23:41

Perché estranei? Non direi... anch'io mi alterno in varie sfaccettature che compongono me stessa, ho sempre detto che la lunghezza del verso si adegua al ritmo interno che lo detta certo non vale la sola spontanea ispirazione, dopo va riletta, le stecche ci sono ma non le si avverte subito, ma in questo caso è un'istantanea, ma un po' è vera la tua percezione perché è una poesia dedicata, anche se li identifico tantissimo nei suoi mostri, che,decodificati dalle metafore, sono una voce umanissima e fragile, ma anche forte e autentica...

Grazie Lù del tuo affetto e del tuo commento, anch'io ti riabbraccio.

Ros

il 12/10/2007 alle 23:42

Mati, ho solo ascoltato uno sfogo, che era un concentrato di vita, da un lato cose brutte dall'altro forza vitale ed entusiasmo, io mi sono immedesimata in questa persona, e qui è un po' come aver cercato di esorcizzare le cose negative... quindi leggila in positivo, come del resto hai fatto...

Grazie dolcissima.
Ros

il 13/10/2007 alle 05:47

ecco mi hai beccato con il lupo,ma come posso risolvere secondo te? Certo è che quell'ululato ni serve...
Grazie fin da ora e grazie pure per l tua sosta e rilettura :)

Ros

il 13/10/2007 alle 05:55

ih, se era semplice!

...e io che pensavo chissà cosa! :)))

Lo adotto subito, grazie!!!

Ciao Fabian!

il 15/10/2007 alle 02:17