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Pubblicata il 11/10/2007
Ti dirò che il tempo
sfoglia pagine inquiete,
ore come macigni,
pomeriggi di prigionie,
silenzi sepolcrali.

Stabilirono signorìe
tutt’intorno
le pause, i silenzi, le amnesie.

Non infrangono, come ieri,
la vetrata del silenzio
l’eco frondoso dei pensieri,
le melodie, le voci, le parole.

La trascinante danza dei tuoi versi
e sonagli di bracciali,
più non riecheggiano, festosi,
tra le stanze;
una neve di luna
ricopre ogni memoria.

I postini, da tempo,
serrano con pesanti ferraglie
i loro forzieri di cuoio,
ed ora,
sono a corto di fermagli d’oro,
per i capelli.

Disertato dai sogni
e dalle rondini
il crocicchio della sera.

Pare stranamente inverno,
a primavera.
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se la catena lega anche i pensieri ,ci sono cesoie di sentimento che aiutano a spezzare ,libera mente tra le pastoie del quotidiano,un abbraccio grande cate

il 11/10/2007 alle 10:51

siamo tutti prigionieri discri. hai ragione..
deamor

il 11/10/2007 alle 21:59

il pensiero e la poesia sono le cose che non potranno mai essere legate da catene di nessun genere. cara ariele..

il 11/10/2007 alle 22:00