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Pubblicata il 10/10/2007
Inciampo nella terra di nessuno
terra di vane asperità ,di trionfi scritti
di gravose rinunce
partorita tra lapidi e veleni,
da sciatti fragori percorsa

Rovinose oscurità pervadono
ogni via, e le uniche luci
sono forgiate da mani inconsapevoli

Rallento allora il passo obbligato,
con l’urgenza di chi mendica
un cuore sincero

Già custodisco il presagio
che mi vuole distante
dalle ipocrite sfere

Come un profugo raccolto
in sommessa preghiera,
colgo rifugio
tra le ali del vento

Ma la conquista più atroce
è ricadere nella città
dell’indifferenza,
dove
il canto dei cigni
mestamente si distingue
come l’eco sperduto
d’una malinconia.

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"Ma la conquista più atroce
è ricadere nella città
dell’indifferenza"
che fa male, ma in mancanza d'altre coperte è un lenzuolo che svolge bene il suo ruolo...
Molto bella, Francesco!
Un salutone.

il 10/10/2007 alle 09:44

a volte il percorso accidentato della vita fa scoprire tutto cio che non ci piace,ma prendiamo atto che osservando anche il rovescio noi ci fortifichiamo ,se vedi indifferenza non darla ,certo il cuore è intriso di malinconia,ma dentro hai già energia,prendi la tua grande sensibilità come un vincastro,ti sorreggerà ,e ricorda come ali invisibili mille sorrisi di sostegno t'accompagnano,anche il mio,un abbraccio ,cate

il 10/10/2007 alle 10:18

Nella terra di nessuno ci sono diverse dimensioni, alcune non ci consentono di sentirci a nostro agio, per diversità di idee, sentimenti ed aspettative, eppure è la terra che ci appartiene e che continueremo ad amare e a cantare, anche attraverso note di malinconica tristezza.
Un caro abbraccio, mati.

il 10/10/2007 alle 12:07

grazie andrea...un caro saluto...fra

il 10/10/2007 alle 13:17

è quello che sto facendo dolce cate....grazie sempre per la tua presenza sensibile...fra

il 10/10/2007 alle 13:18

condivido la tua analisi...talvolta il senso di disadattamento è forte, perchè vedi che son davvero poche le persone che remano nel tuo stesso versante...però questa è la nostra collocazione, e dobbiam in ogni caso portare avanti il tragitto, restando fedeli a ciò che crediamo..un bacio fra

il 10/10/2007 alle 13:20

E' quella ricerca del senso d'appartenza che non vuole cadere nella trama dell'indifferenza... l'inddifferenza e che spesso non accettiamo tutte le sfaccettature che la vita ci presenta, ma è anche vero che dobbiamo seguire il nostro credere con qualche nota di tristezza. abbraccio nadia

il 11/10/2007 alle 15:02

condivido il tuo pensiero dolcenadi...baciotto fra

il 11/10/2007 alle 15:33