PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/10/2007
Le mie parole
Questa sera
Le ha raccolte il vento
E le ha portate lontano
Sulla cresta di onde nere
Profumate di sale.
Fino all’alba.
Poi
Si trasformeranno in rugiada
Per inumidire i petali di fiori e una rosa
Del tuo loggiato
Mentre innaffi
E i tuoi fianchi
Solfeggiano
Dentro una gonna plissettata.
Poi verrà il Sole.
Evaporeranno in algoritmiche nuvole
Trasmutandosi in baci
In caduta libera dentro di te.
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Ti ringrazio.
Ispirata dalla solitudine e dal silenzio tombale nel quale vivo: praticamente da un tempo immemorabile.
E l'immaginazione diventa fervida. E si parla da soli, magari avendo accanto solo delle piante. O si immagina di parlare. A volte, non trovo la differenza tra le due situazioni.
Un caro saluto
Er

il 07/10/2007 alle 17:31

Grazie, cara alice.
Mi fa piacere ti sia piaciuta.
Er

il 07/10/2007 alle 17:49

Succede...

il 07/10/2007 alle 17:49

Ti ringrazio. Apprezzo molto i tuoi giudizi.
Un caroi saluto
Er

il 07/10/2007 alle 17:50

Lo avevo immaginato subito che, era dedicata a donna solitudine. Ugualmente calda e sensuale, romantica, ma perché nella realtà queste cose non le dice più nessuno? Perfino i sentimenti stanno diventando virtuali? E la solitudine reale compagna?
E perché si è tanto soli tra tante anime pure così belle?
Però la poesia... quella c'è sempre, lei non ci abbandona mai, sotto la corazza delle nostre autodifese, il cuore è ancora tenero, la poesia lo bacia e si commuove, come luce filtra in ogni dove, anche dietro le persiane chiuse.

Un abbraccio,

Rosanna

il 07/10/2007 alle 18:29

Grazie del bel commento! Gradito e apprezzato!
Diciamo che è frutto dell'incanto verso una Musa o una I-Déa, se preferisci, di ispirazione (neo)platonica.
C'è una chiave di lettura... Non è il Codice da Vinci. Ovvio. Ma è dedicata...
Er

il 07/10/2007 alle 18:32

Che dire?
Che ognuno la interpreta come vuole, secondo quelle che sono le sensazioni ed emozioni che prova, leggendola.
La "dedica"... Perchè deve per forza esserci una persona specifica? Tu la interpreti in un modo molto unidirezionale. Può non essere.
Persona, in latino, significa maschera.
Guardaci dentro.
La fantasia di un poeta sarebbe "finita" se traesse ispirazioni sempre soggettive.
La Musa ci deve essere.
Ed è figlia di Zeus e Mnemosine... indaga sui nomi...
L'amore, la passione, il desiderio, non li vedere dappertutto; altrimenti corri il rischio di filtrare sempre qualcosa come la vuoi vedere tu.
Il tuo resta uno splendido commento.
Er

il 07/10/2007 alle 18:54

Più Calliope che Erato...
Er

il 07/10/2007 alle 19:10

Anche...Non quelle ricostruite per osteoporosi incipiente... Sai! L'età...
Grazie.

il 07/10/2007 alle 20:21

Grazie per l'uno. Ma il tuo giudizio mi fa solo ridere.
Non so chi tu sia o cosa faccia.
Non invidio chi venga in contatto con te.

il 07/10/2007 alle 20:41

Le tue parole caro Er sanno scaldare. Un abbraccio nadia

il 07/10/2007 alle 21:42

Grazie nadia per il delicato commento e un abbraccio anche a te

il 07/10/2007 alle 22:13

voto 10 e lode.

stupenda.

poesia allo stato puro.

il 07/10/2007 alle 22:44

Grazie! Un caro saluto

il 07/10/2007 alle 22:51

Credo che la tua lirica sia dedicata ad una persona su cui cade la tua attenzione, sotto il profilo intellettuale e creativo, oltre che per la sicurezza che dimostra in diversi campi.
Come vedi ho provato a dire la mia strana idea!
Un sorriso, mati.

il 07/10/2007 alle 22:59

L'ispirazione neoplatonica è sempre un felice stadio, un po' limbo un po' anticamera, e se dietro una I-Dea ci fosse una Dea tanto meglio, ma l'Ideale è quanto di più fervido ci sia per l'essere umano, ed è ciò che distingue l'uomo dall'animale maschio, benché l'istintualità sia la stessa, certo Calliope bacia i temerari. E se il foglio volasse frale rose? :-)

Ciao,

Rosanna

il 08/10/2007 alle 01:13

Avrebbe raggiunto la sua meta (o metà? anche in senso ellenico).
Grazie
Er

il 08/10/2007 alle 06:56

Ogni Musa ha una sua particolarità.
Grazie e un sorriso coloratissimo a te!
Er

il 08/10/2007 alle 12:26