PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/10/2007
Accantonato da qualsiasi
etica sopravvissuta,
ripongo l'assurdo dentro
i miei respiri.
E' opera oscura intrinseca
nel mio unico sapore, nel
rumore del primo vento.
Un senso alla solitudine,
parlare con la notte
ascoltando i suoi gemiti
che sanno di imperfezione.
Do sfogo ai miei pensieri
quasi indomabili, senza nè brighe,
nè lentezza.
Conta il silenzio, conta la paura,
l'immaginazione di paradisi
con diverse strade.
Attenuò la sofferenza sotto
le stelle tinte di nessun umore
contrasto la logica
con la mia titubanza
attraversando lidi
di agonia sempre più verdi.
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L'idea di base è buona, ma ci sono passaggi che appesantiscono e andrebbero sciolti col favore della semplicità e della sintesi;

il mio grafico tocca picchi in giù in questi due punti:


"Accantonato da qualsiasi
etica sopravvissuta,
.......
.......
E' opera oscura intrinseca
nel mio unico sapore, nel"

(poi mi spiegherai perché spezzare un verso dopo "nel"...)

e poi qui:

Do sfogo ai miei pensieri
quasi indomabili, senza nè brighe,
nè lentezza.

sento una consistenza alquanto prosaica (do sfogo / quasi / né brighe, né...)
-------------------------------------

Questi i versi che mi sono piaciuti:


"ripongo l'assurdo dentro
i miei respiri.
.......
.......
Un senso alla solitudine,
parlare con la notte
ascoltando i suoi gemiti
che sanno di imperfezione.
......
......
Conta il silenzio, conta la paura,
l'immaginazione di paradisi
con diverse strade.
Attenuò la sofferenza sotto
le stelle tinte di nessun umore
contrasto la logica
con la mia titubanza
attraversando lidi
di agonia sempre più verdi"


Ho dovuto scomporla perché mi ha dato sensazioni non univoche,
ciao.
alla prossima.

Rosanna

il 02/10/2007 alle 21:38

Grazie rosanna, fossero tutti come te....sicuramente impareremmo tutti qualcosa di buono! allora prima di tutto hai ragione sullo "spezzare" della preposizione "nel", però devi capire contestualmente quando l'ho scritta, il mio stato d'animo (credimi) non mi ha permesso nè di curare l'estetica (il layout per intenderci) nè tantomeno i particolari. La mia mente era un insieme di frasi e sentimenti ed avversioni, contraddizioni balenanti nella mia testa.
Per quanto riguarda il sound, insomma la musicalità o la leggerezza dei versi, come ti dicevo prima e quindi come conseguenza del mio scrivere alla "come mi viene" non mi sono mai interessati particolari come questi. Tuttavia accetto il tuo consiglio, ti ringrazio e ciò mi farà avere occhio vigile alla ristrutturazione della poesia stessa nonchè ad una maggior attenzione a quelle future!
Ti ringrazio mille volte!

il 03/10/2007 alle 00:10

Ma di nulla, figurati;

in effetti tutti credo scriviamo a istinto, ma finito di essere l'autore possiamo cercare di rileggerla con l'occhio di lettore, a volte basta davvero poco, basta anche rileggerla ad alta voce.

Ciao, Rosanna

il 03/10/2007 alle 13:54

seguirò il tuo consiglio! : )

il 03/10/2007 alle 23:30