PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/09/2007
Schiaffeggio la vita
Come difesa personale
Di un Sé smarrito
Nei viottoli bui una città transfrontaliera
Piena di topi e scarafaggi dalle fogge umane.
Delirium eccitans
Di un’anima spersa.
Scandaglio fondali
Torbidi
Di incubi quotidiani
A bordo di un sommergibile
Atomico:
Semino particelle radioattive
Che si illuminano al passare di visioni del passato
Sotto onde di sorrisi sommersi.
Frullo pensieri,
Sgranocchio rimorsi,
Ingurgito fiele.
È passato un altro giorno.
Il Sole
Mi troverà in piedi!
Staglierò ancora la mia ombra
Tra prunus smarriti
Che beccheggiano al vento di levante
E nuvole lontane
Foriere di docce naturali.
Nasconderò le mie lacrime
Di gioia
Al nemico Fato che mi sfiora.
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anche se la malinconia va a mille ,è bellissima ,un caro saluto cate

il 28/09/2007 alle 17:21

Non ami mentire a te stesso, riesci a manifestare pienamente quel pieno di dolore e sofferenza che da tempo ha invaso la tua anima.
Un caro pensiero, mati.

il 28/09/2007 alle 18:02

Allegria Prof.la vita e' bella,un caro saluto.

il 28/09/2007 alle 20:43

MI IDENTIFICO MOLTO NELL'ESPRESSIONI DOLORANTI CHE HAI DESCRITTO, FORTUNATAMENTE PER ME RIVOLTE AL PASSATO...
BELLA E PENETRANTE

il 28/09/2007 alle 22:00

Un modo di reagire, no?
Un abbraccio, cara cate.
Er

il 28/09/2007 alle 22:44

Tramutato, forse, in uno sprezzo (non di-sprezzo) per la vita. Tanto, l'anima sopravvive!
Grazie, dolce mati.
Una buona serata.
Er

il 28/09/2007 alle 22:45

Ti ringrazio, caro Andrea per la esortazione gradita (anche se mi ricorda Benigni che detesto).
La vita è un grande arcano, mio caro e bisogna combattere ogni giorno!
Un abbraccio
Er

il 28/09/2007 alle 22:47

Caro Andrea (junior, per distinguerti da chi ti ha preceduto...) ti ringrazio del commento.
Immedesimarsi in qualcuno o in una sua forma di esteriorizzazione denota sensibilità ma anche compartecipazione.
Vorrei dirti che la vita va vissuta gagliardamente, da gladiatore, sopratutto quando senti il vuoto intorno, l'assenza di una pur flebile presenza.
E la solitudine (che paternamente ti auguro di non provare mai sulla tua pelle), a lungo andare ti porta a questo.
La esistenza appare un grande campo di battaglia e ti senti circondato. E allora decidi di dar battaglia per primo, rompere l'accerchiamento e crearti un varco.
Tanto, vivere o morire diventa solo un non-problema.
Scusa del lungo commento.
Ma me ne hai dato l'occasione e ti ringrazio.
Er

il 28/09/2007 alle 22:52
JB

Di certo non sei un pacifista convinto.
E se il cuore si indurisce, inevitabilmente si ferma.
Ti ci vorrebbe un defibrillatore con le forme e l'intensità di una donna in amore.
Ma di questi tempi... mi sembra difficile.
In boccal lupo.
J.

il 28/09/2007 alle 23:53

Oggi a lezione ho accennato al De rerum natua di Lucrezio che descrive l'atomo e me determina le caratteristiche, come ben sai.
Atomico, il sommerigbile, perchè può stare molto in immersione ed ha prestazioni superiori alla norma.
Resiste a lungo alla pressione dell'acqua.
Analogicamente...
Grazie del commento e un saluto esplosivamente atomico
Er

il 29/09/2007 alle 00:19

Cogli nel segno.
Più che una unità coronarica, mi necessiterebbe una unità ...beh! la lascio alla fantasia di chi mi leggerà...
Grazie.
N.

il 29/09/2007 alle 00:20

Cara Tulipano il tuo commento è così bello, completo e profondo che ti ringrazio e non posso aggiungere altro, per non sminuirlo.
Er

il 29/09/2007 alle 19:42