Il cielo e il mare come riflesso di occhi.
Gradevole e ridente visione di uno sguardo amato.
J.
Sì, la disposizione in versi per me conta e molto.
L'andare un po' meglio...non capisco in che senso o rispetto ache cosa. Capisco si possa dire questo mi piace e questo no, questo lo sento vicino e questo lo sento lontano, ma se ti riferisci a cose oggettivamente confrontabili e migliorabili dimmi pure, anche se ho notato che alle domande o agli appunti che ti muovo io non mi rispondi, per cui resto confusa, ma ti ringrazio per la sosta, lieta per il gradimento.
Buona giornata, Rosanna
Hai aperto con una chiave positiva questa poesia un po' ermetica, forse, mentre lo stato d'animo che l'ha mossa era "temporalesca", ma è naturale che ognuno riadatti la propria lettura alle parole, mentre io mi auguro che la tempesta volga al sereno, perché la natura (che uso spesso come metafora) questo c'insegna.
Intanto ti ringrazio...
Ciao, Rosanna
"Cielo, non ti puoi sbagliare
se scambi questi occhi per il mare"
Questa chiusa mi da due interpretazioni:
La prima è positiva, nel senso che il cielo si specchia negli occhi limpidi e sereni.
La seconda è che il cielo scambia gli occhi per il mare, nel seno che il mare salato, potrebbe raffigurare molte lacrime...
Spererei nella prima :-) ma se fosse la seconda magari sono lacrime di tenerezza.
nel complesso... canta
ciao
giuliano
La poesia si scrive di getto e basta.
Eè il frutto di una illuminazione, di un flash.
Al più, qualche correzione se vi sia stato un lapsus calami.
Trovo nel sito molti correttori (neanche di bozze) e attennti e saccenti critici letterari, forse candidati ex se al Nobel per la letteratura.
"Non ti curar di lor, ma guarda e passa", diceva Dante e sentì, poi, la loro voce...,mia cara!
La lirica è delicata e ricca di una tua armonia interna che imprimi nelle parole.
Il primo verso mi ha ricordato My fair Lady e nell'ultimo ritrovo alcune emozioni già scritte in qualche vecchia lirica.
La poesia è filtrata nella e dalla mente in modo soggettivo. Splendide le pagine del Croce in !
Aestetica in nuce".
Er
Giusto era il segno: chi l’ha ravvisato
non può fallire nel ritrovarti.
Ognuno riconosce i suoi: l’orgoglio
non era fuga, l’umiltà non era
vile, il tenue bagliore strofinato
laggiù non era quello di un fiammifero. (E.Montale)
non so perchè...
mi hai ricordato questo verso di Montale
...comunque complimenti per la tua composizione
leggera e fugace...
si beve in un solo sorso...
Ci vedo la "profondità", in tutta la sua forte-debole bellezza.
In essa si ritrovano sforzo e tensione, sia dal punto di vista umano che poetico.
Una bella prova, un caro pensiero, mati.
excusatio non petita...accusatio manifesta.
Scusa, ma tu che c'entri?
Sei il procuratore, il tutore, il curatore, l'amministratore di sostegno del Versolibero o cosa?
N.
Calmatevi tutti, dopo risponderò ad ognuno di voi,
mi piace il dialogo, e siete tutti ugualmente importanti per me,
risponderò a ciascuno con delle motivazioni nel merito,
non mi faccio strumentalizzare da nessuno
qui non ho incontrato ancora falsi profeti, ho incontrato persone non consapevoli delloro potenziale, proni a un'idea falsata di poesia, e ho capito che non sono pronti al dialogo, peccato; così come ho incontrato persone sveglie e vive, aperte; così pure ho incontrato persone sospettose, non so nei riguardi di che cosa, non so perché, come senon ci fosse spazio per tutti come se non la si potesse pensare in due modi diversi senza insultarsi e senza litigare, ma quello che mi preme èchi devo ancora incontrare: uno sguardo complice, poeticamente parlando, allungato sulle cose, desideroso di sapere cosa c'è, oltre i propri confini, che cosa ci può dare, cosa ci può far condividere, aldi là dei nostri limiti convenzionali...
Siete voi, quelli che devo ancora incontrare.
Un saluto a tutti, intanto che rifletterò su quanto mi ha suggerito discri. A presto.
Rosanna
Avevo letto, ma non so in quale "categoria" pensi di collocarmi.
La poesia mi è piaciuta così come è e, tendenzialmente, non do suggerimenti in pubblico su limature o modifiche da apportare. In privato se richiesto preventivamente.
La musicalità dei versi è un sentire interno differente in ciascuno di noi.
Una buona serata.
Ora sono al lavoro e penso che finirò tardi, ma ci tenevo a dirtelo.
Er
Caro Giuliano,
mi hai fregato in tutti i sensi! :-)),
non ho nulla da risponderti,
hai detto tutto tu!, comprese le lacrime di tenerezza,
un abbraccio, e grazie della tua interpretazione :-)
Rosanna
Così...
"Se struscio un fiammifero
t’incendia un lampo"
...o così???
"Se lampeggia uno struscio
un fiammifero t’incendia "
--------
Caro Vincenzo,
credo che il motivo per cui le prime righe non ti sembrano musicali sia perché "fiammiferi" è una parola sdrucciola, mentre anch'io preferisco i versi in cui l'ultima è una parola piana; tuttavia mi sembra un po' strano dire: "Se lampeggia uno struscio", non so perché... e forse non è aderente del tutto al mio significato, che va dall scintilla, dal fiammifero al lampo, quindi da un'inezia a un fenomeno dalla portata maestosa, e non viceversa, e poi, chiudere il distico con "un lampo" mi sembra l'ideale.
Sappi però che ogni suggerimento è da me gradito e mi induce a riflettere.
Un abbraccio, Rosanna
Chi sono?
Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’anima mia:
<<follia>>.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
<<malinconia>>.
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
<<nostalgia>>.
Son dunque... che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.
(Aldo Palazzeschi)
Siamo solo esteti, rincorriamo la Bellezza, che possiamo solo intuire, sfiorare, senza possederla mai. Chissà se l'intuizione è sempre solo un flash, e se l'ispiraziuone è come un "raptus" che ci prende all'improvviso, o se non sia anche frutto del pensiero, della riflessione, dell'elaborazione?
Io credo entrambe le cose, ora insieme ora all'opposto, a completarsi. Diciamolo, però, l'improvvisazione funziona quando ci sono doti innate, quel "che" di geniale che sfugge al controllo e che non s'insegna da nessuna parte, maper noi mediocri ci vuole tanta più cura, umiltà, attenzione, voglia di confrontarsi, maturità nelsaper mettersi in discussione, altrimenti non si fa arte, ma ci si autoproduce senza comunicare...
Trovare nell'arte un canale di comunicazione, obbliga a far sì che usiamo un linguaggio non solo percettivo, ma comunicativo: dobbiamo metterci in testa che noi ci capiamo perchè lo abbiamo scritto,pensato, vissuto, ma sono gli altri i fruitori del nostro "prodotto", dobbiamo metterci in testa che la nostra arte contiene zone d'ombra, e che a volte noi non le vediamo. In questo ci possono aiutare gli altri: essi non sono la Verità, ma non ci guadagnano nulla a impiegare il loro tempo con noi; e se anche incontriamo un presuntuoso,noi dobbiamo conservare la nostra umiltà.
My fair Lady dovrò vederlo: credo che mi stia a pennello... Grazie della sosta.
Un caro saluto, Rosanna
Ho già scritto come la penso,anche nella risposta a Nemoprofeta,quindi non mi ripeto, continuo a dire solo dialogate, senza pregiudiziali...
Un salutone, rosanna
Se lo preferisci, dammi pure i tuoi consigli in privato, per me comunque non c'è nessun problema se lo fai in pubblico, critiche comprese.
Comunque con queste risposte incrociate non ci capisco più niente,quindi leggitele tutte, ti ho risposto di seguito.
Grazie, Un saro saluto,
Rosanna
Dimenticavo, Er...:
fa' il bravo. Così vai
nella categoria dei preferiti :-)))
Un abbraccio
Ciao uto, sono lieta di trovarti qui, un grosso grazie per la bellissima poesia di Montale, bel dono, mi piace...
un sorriso, Rosanna
Mati carissima, grazie della tua bella lettura.
Buona e luminosa giornata serena,
ciao Rosanna
Ma dài, che non è facile imparare aconoscersi, ma sempre qui ci ritroveremo,sarebbe bello poterci intendere e capire tutte le poesie, comunque ti saluto, e ti lascio un sorriso per un giorno luminoso, Rosanna