PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/09/2007
Bevo
Vinacce
Raspa
Grappa
Estratto di vite d’acqua
O acqua di vite
Mie e di altri
Per me pari sono:
Distillato o acquavite.
Quintessenza salmodiata di un Dies irae o un Confutatis mozartiano
Incompiuto e strimpellato su organo d’alabastro color del sangue.
Mi raschia la gola
E, scendendo, però
Almeno lui,
Mi scalda il cuore gelido di solitudine.
Lo scioglie e lo plasma per la notte.
Odore acre e intenso:
Non limoncello, né rosolio
Al sapor di donna campestre
Che sbianca il bucato
Con la cenere d’un focolare perduto
Ormai spento e senza pelle di leopardo
Sulla quale inerpicare scene di passione
Imbibendola d’umori naturali
Al lume di candele al profumo di cedro e cannella.
Prima di dormire
Con naturale soporifero alambiccato,
Goffamente sobrio,
Liquido la mia vita
Cenando sobriamente
Con zuppe di cirrosi spastiche,
Animelle alla brace
E fette di pane integrale:
Bruschette spalmate di sangue infetto
Servite in un talamo solitario
Di asettica stanza di reparto di rianimazione.
Bar(r)a zincata per non disperdere liquidi
Non amniotici.
Pronta bevanda per vermi
Prodotti da me.
Da gustare come Mezcal!
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queste sono quelle poesie
che sgorgano acqua dalla sorgente
dopo la pioggia
intensa, fresca
e arrabbiata
machiata con qualche goccio
di veleno e alcol

il 22/09/2007 alle 15:53

Non tra una bottiglia e l'altra... ala masimo tra due bicchieri!
Bellissimo commeno. Ti ringrazio.
N.

il 22/09/2007 alle 18:26

In fondo, lo sviluppo sostenibile e la tutela dell'ambiente lo consentono...
Grazie del commento che apprezzo molto.
N.

il 22/09/2007 alle 18:27

abba ardente o fil di ferro,liquido che riscalda ,brucia,ma dopo conquista angoli,dove si vede distorto tutto, Er la sola compagnia di una bottiglia fa vedere il fondo,ma riflette il viso non di un vecchio ,che forse ha finito il cammino ma di un uomo che fortunato,possiede il dono di poetare,,e può usare altri mezzi d'oblio,più efficaci e salutari,un abbraccio cate

il 22/09/2007 alle 20:22

Grazie Che dirti!?
Un buon bicchiere scioglie il cuore e la mente.
Un caro abbraccio
Er

il 22/09/2007 alle 20:25

La domanda del titolo già stimola la curiosità, il riferimento ad E. A. Poe dà un indizio, lo scorrere della poesia si sorseggia lentamente, mentre tu pasteggi e attendi...
Un pensiero, mati.

il 22/09/2007 alle 23:47

Anche a me, piace. E poi, voi donne siete fatte così!
Grazie e una buona domenica
N.

il 23/09/2007 alle 08:17

Grazie della rilassante e gradita bevuta insieme post prandiale!
Un sorriso
Er

il 23/09/2007 alle 08:18

Un banchetto niente male, si fa per dire, visto il riferimento a Poe, in questa poesia noir.
L'alcool non può sostituire la fiamma di una donna, anche se quella brucia forse di più.
Un caro saluto Er
Cesare

il 23/09/2007 alle 08:54

Succedanei mentali in caso di assenza di essenza loro...
Una buona domenica, caro Cesare.
Er

il 23/09/2007 alle 09:31

Ciao Ernestissimo! Questa tua l'ho letta...mi vergogno quasi a dire quante volte...non so come fai a mescolare il macabro con l'ironia...esiste un termine per questo o lo inventiamo noi??
Un caloroso saluto Er...ed un abbraccio

il 23/09/2007 alle 15:39

Mi piace: ilmacabro con l'ironia... Ma è la vita, il Fato che mescola continuamente le sue carte, fatte di cose macabre ed ironia e me le serve, a solitario, per farmi sciogliere gli enigmi!
Grazie del bel commento e della tua innata dolcezza.
Er

il 23/09/2007 alle 17:15

Il Mezcal, come sai, ha uno scorpione sul fondo o un verme, quando non è di buona marca...
Mi sembra in linea e sintonia anche con le musiche mozartiane.
Una bevuta (contenuta) e in solitaria... come una scalata vero la cima di un monte, sul tetto del mondo, per vedere tutto da lontano e filtrato da una distanza che dà l'idea della irragiungibilità.
In sintonia con l'altra, insomma.
Ti ringrazio per il commento che ha colto sfumature e giochi di parole e di idee...
Una buona serata... ma non in compagnia delle mie elucubrazioni Poe...tiche!
Er

il 23/09/2007 alle 19:29
JB

Anche io, solitamente, quando bevo, lo amo fare in compagnia di una musica sacra.
Il Requiem di Mozart, diretto da H. von Karajan, mi sembra il massimo.
Intriganti le salmodiate usate dal fratello Wolfgang Amadeus, trovi?
James

il 23/09/2007 alle 19:39

Sarebbe più divertente una seduta spiritica...

il 23/09/2007 alle 20:00

A me piace ascoltare la musica anche in macchina.
Comunque non sono brani indicati a caso, sopratutto per alcuni versi..." Quantus tremor est futurus/ Quando iudex est venturus/ Cuncta stricte discussurus!"...
Grazie e ben venuto alla lettura delle mie poesie, Brother James...
Er

il 23/09/2007 alle 20:04

Bene! Sai dove sono...

il 23/09/2007 alle 20:05

Quintessenza salmodiata di un Dies irae o un Confutatis mozartiano
Incompiuto e strimpellato su organo d’alabastro color del sangue.
Mi raschia la gola
E, scendendo, però
Almeno lui,
Mi scalda il cuore gelido di solitudine.
Lo scioglie e lo plasma per la notte.
Odore acre e intenso:
Non limoncello, né rosolio
Al sapor di donna campestre
Che sbianca il bucato
Con la cenere d’un focolare perduto
Ormai spento e senza pelle di leopardo
Sulla quale inerpicare scene di passione
Imbibendola d’umori naturali
Al lume di candele al profumo di cedro e cannella.


Ehi, ma... mi stavo chiedendo se la poesia l'avessi scritta col bichiere vuoto pulito oppure vuoto ma usato e... ho capito, ho capito, ma qui la temperatura sale e non è ancora inverno, come la mettiamo?

Senti, io mi fermo qui, il resto non la rileggo, anche perché data l'ora mi potrei spaventare e se mi sveglio con un incubo...
no, ti prego diamoci un buon bicchiere di vino rosso e una padella di castagne arrostite e buona notte!

Rosanna

il 24/09/2007 alle 01:13

e. c.

non "lo" rileggo
e "se mi dovessi svegliare" con un incubo
diamoci "a" un bicchier di vino rosso...



il 24/09/2007 alle 01:25

Ed oltre al lauro, lopreparo con la salvia e la cedrina...
Ma sono troppo dolci per una vita amara...
Un abbraccione e grazie
Er

il 24/09/2007 alle 07:05

Non mi sembra di aver scritto una poesia molto noir da incubi.
Solo esternazioni di pensieri forse dovuti alla mia perenne solitudine e al silenzio che riempie le mie giornate e le mie notti.
Un pasto simpatico...
Quanto al vino,mi va bene. Non amo le castagne.
Ora è sorto il Sole che fuga gli incubi.
Una buona giornata e un buon inizio di settimana!
Er

il 24/09/2007 alle 07:10

ecco...di fronte a scritti come il tuo avverto una tristezza immensa per non avere cultura adeguata e conoscenze tecniche per gratificare come si dovrebbe.

il 26/09/2007 alle 10:05

Ti ringrazio per la lettura. Il commento...
Non si finisce mai di apprendere e di imparare.
Sapessi la vita cosa mi ha riservato dopo i 50 anni! e quanto abbia appreso su tutto, in tutto, anche sulle persone.
Bisogna essere sempre paghi della propria ignoranza; solo così si riuscirà ad apprendere ogni cosa e a migliorarsi.
Grazie.
N.

il 26/09/2007 alle 10:21

caotica.
non si capisce niente.
metti in ordine il cervello prima di scrivere.

il 05/10/2007 alle 21:16