PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/09/2007
Fui rapace che più non trovava
prede nella landa deserta
per la sua fame.
Divorati avevo
gli amici, i pochi
infine aggiogati
al rango di schiavi.
Volare volare
sulla vetta nevosa
e di lì urlare vendetta
al cielo più in alto.
Niente risponde
al grido ferito
solo l'eco risuona
e pare che dica:
a casa a casa.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Ti ringrazio moltissimo per le tue considerazioni che colgono in pieno un aspetto importante che volevo comunicare. Gradirei molto che visitassi il mio sito, dove si trovano altre poesie e considerazioni sui miei tentativi poetici. Il sito lo puoi anche trovare nella categoria antologie con il titolo di "sentieri accennati parole inciampate". Grazie ancora, ciao. Lino

il 16/09/2007 alle 11:41

L'umano sdoppiarsi si ricompone verso un’unica direzione che promette accoglienza.
Quel viandante, travolto dalla furia del tempo e dalle passioni, s’avvicina al riconoscimento di sé come persona che valuta, e ricompone i passi verso la dimora del pensiero e del cuore.
Un saluto, mati.

il 17/09/2007 alle 16:22

E' la straziante identità divisa dell'uomo che vuole ferocemente ricomporsi e sente il desiderio, la nostalgia di essere a casa. Ciao, Lino

il 17/09/2007 alle 17:30