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Pubblicata il 15/09/2007
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Sicura di te, tendevi la mano,
quella notte non avrei avuto scampo.
Bagnato nel delirio che zampillava dalla pelle,
mentre consumavo chilometri nella stanza.

Per desiderio o debolezza ascoltai le tue parole,
troppo semplici e ovvie, tanto da ferire.
Il fumo dal tavolo alterò il tempo,
lingue di fuoco come demoni assetati.
Lascia che sia, ripetevi senza ritegno,
spalmandoti come antidoto sulle ferite.

La cura non tardo' ad avere effetto,
mescolando lacrime e libido.
Devastanti gli effetti collaterali,
tentai di raccogliere la dignità.
Ridotta in frammenti sul pavimento,
luccicante come pioggia.

"
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