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Pubblicata il 13/09/2007


Tutte le stanze hanno occhi in fuori
finestre curiose della vita
ma le palpebre si chiudono a persiana
lasciano filtrare l’onda della luce
finché sommerge lo scoglio silenzioso
di una solitudine che si spoglia
come una vergine da sola,
come una ragazza quando piove
e che la pioggia non potrà toccare



Rosanna Spina
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Tra i tuoi versi la solitudine pare voglia chiudersi a riccio nei confronti di quanto c’è fuori, è timorosa di apparire all’esterno, eppure anela in silenzio a farsi fiammella accanto ad altre luci, e nell’intimità si apre alle diverse note della confidenza.
Un saluto, mati.

il 14/09/2007 alle 16:47

Sì cara Mati, io tendo un po' a chiudermi, o a scegliere poche persone in cui confidare, e mi piace più ascoltare che dire di me, oppure capita di "farmi carico" delle loro cose, e spesso della loro solitudine; questa però è una poesia che avevo dedicato a una persona, leggendo le sue poesie, che parlano spesso di solitudine e incomunicabilità.
Ti ringrazio cara Mati, per esserti fatta interprete di queste righe.
Un abbraccio, Rosanna

il 14/09/2007 alle 21:23