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Pubblicata il 05/07/2002
Ho incontrato un bruco
che correva verso una mela
ansimava, arrancava, mille zampe mulinavano nell'aria
saliva urlante lungo il ripido ostacolo
fremeva, assaporando, l'attesa del morso.
Partecipavo, inerte, sospingevo l'impresa
e il bruco saliva, correva, gemeva.
La meta vicina, lontana mille passi
e lui che teneva, concentrato cresceva
nell'impeto grave, terribile ascesa
il bruco poteva, nessuno credeva
il bruco cresceva, la meta teneva
il bruco voleva, la vita prendeva.
La plastica udì, rumore del vento
che tutto era vero che tutto era finto
così maldicendo, capiva la vita
che sembra una cosa, invece non vale
perchè era finta, non era speciale
la natura morta, che adesso ha compreso
è proprio di plastica, e sono stupito
la soffice crema, non è scaturita
la vita è una cima, e tu l'hai salita
ma non è bastato, ci vuole ben altro
per esser felici, ci vuole tutt'altro.
E' forse fortuna, è forse costanza
ma credo, quel bruco, mi spieghi abbastanza.
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