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Pubblicata il 05/07/2002
In sonnacchiose vette
dorate, addormentate
fugge tra un bianco
senza consistenza alcuna
l'assenza, tra vesti
di porpora serotina
e cristallo mattutino,
fugge l'ombra dell'addio
che s'allunga nel portico
d'arancio radioso,
fuggono le sue schegge
di vetri pieni di mille ritorni.
Fugge ogni pensiero
che su sè s'avvolge
serpentino, rinnegando
le sue soffocanti spire
si libra nell'aria
e disegna misteriosa lettera
di libertà, origine
pura, bambina
senz'identità
dell'essere svolazzante
ridente cangiante
pieno di ogni visione
nel teatro multiforme
in cui ignora
il sommesso parlottare
di sofferenti burattini
consci del loro
filo manovrato.
Ecco finalmente
nel torpore,
dolce movimento caotico
di occhi d'anima,
ali per raggiungere
elevate, innevate
stelle lontane
e fascinosi ammassi
di polveri forse inesistenti,
senza domanda partecipi
all'espansione d'un Tutto
che successivamente
ironicamente s'arresta
incerto volteggiando
e nel momento del dubbio
scoppia bolla di sapone.
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Repetita iuvant, Blue. Avevo perso la prima, che ho letto adesso. Affascinante, come questa più articolata, in cui il senso di assenza svapora nel bianco sulle cime, e ogni figura che sapientemente "disegni" levita e si libera in aria purissima, eterea, al Tutto espanso, con un finale inaspettato, sorprendente, ironico e di grande effetto. Il "volo" mi pare ben riuscito. Complimenti.
Un saluto.
Max

il 05/07/2002 alle 19:01

Oh...e poi dicevi che ti risultava difficile scrivere un bel commento :-)
scherzo, ma comunque già vedendo i tuoi commenti a poesie di altri autori avevo apprezzato moltissimo la sensibilità e l'intelligenza emotiva di cui sono ovviamente piene anche le tue poesie.
Comunque ti ringrazio
un saluto anche a te

il 05/07/2002 alle 20:10

La liberazione dalle spire della logica, il partecipare emotivamente in modo diretto alla realtà dell'universo, senza porsi domande perché c'è intuizione diretta, e quando sorge la domanda arretra la verità perché ne cerchi i limiti.
C'è molto, in questa poesia, oltre l'estetica delle immagini e la fluidità delle belle emozioni ingabbiate da sapienti parole.
Complimenti!
Axel

il 05/07/2002 alle 21:20

c'è quel che hai detto e c'è ancora altro.
Mi sono affezionato particolarmente a questa poesia...
Non solo perchè è ben riuscita ( dal mio punto di vista ) ma soprattutto perchè a differenza di altre sono riuscito a scollegarmi finalmente dal mio normale modo di pensare e disporre immagini alla mia solita "maniera" sintattica: il "volo" di cui parla max non è stato solo nella descrizione, ma nello scrivere in sè. E' stata una bella sensazione, soprattutto per me che sono abituato a un'esposizione più narrativa...

il 06/07/2002 alle 09:15