le tavolette di cioccolata al gelsomino e al
mandarino vagamente spritz, cosa fanno attuffate
nude fino alla cintola e più in su
in papillon gocciante, nel giardino delle isole Spitzbergen?
esiste uno schema dei pianeti stampato nella pelle
del popolo minuto degli atomi industriosi
o mio amore, mio fiore blu di sogno,
in cui i miei baci scavano il tuo cuore
fino a farne un manuale di architettura vitrea
saldo come gioia dei convolvoli
e dei gatti che pasteggiano a ideologie giapponesi
nei giardini delle isole beate
e sei il mio giorno, la mia notte, la mia luce, la:
basta e non basta l’articolo è chi è che è il Verbo?
nessuno da qui a Viterbo amore mio: nessuno
sei labbra alla pèsca, da pescare saporite di splendore
nei ruscelli più incandescenti di Baviera
ma lavorate come da orefici omosessuali frigi
tanto sono inghirlandate di sottili brividi
io ti amo e ti adoro sangue MIO
poetessa di cose astrali e di profumi
io voglio impiccare il tempo ai fasti dei nostri abbracci