Una valigia piena di tempo perso,
l’ultimo treno perso anche quello
ed in mano un numero di telefono
...il tuo!
qualcosa che devo dimenticare.
Una sigaretta accesa
ed io che semino cenere per terra,
gente che parla
gente che non dice niente
e la tua matita
decisa che sottolinea allo specchio
le parole che non mi hai mai detto.
Perfetto
era quel momento che sembrava dovesse durare in eterno
finito non subito ma troppo presto,
ricordo solo che mi dicevi d’aver trovato in me la felicità,
te lo ricordi?
te lo ricordi o no?!
Davanti ad uno specchio che non diceva il vero
mi hai fatto credere
in qualcosa in cui nemmeno tu avevi né hai fede
e dal piedistallo
dove ti avevo messa sei caduta sul marciapiede
...peccato!
ma quella che ogni volta che lascia perde sei te.
Un ombrello aperto,
la pioggia che nonostante tutto ancora non cade
e la gente che trema fissando il cielo.
Non ti preoccupare non piangere,
a tre isolati da qui dicono che piove
e presto ci bagneremo anche noi,
io sono già davanti alla televisione
in assenza di realtà
senza un briciolo di testa
con te ancora per la testa.