Soffoca e soffre in una morsa,
la sua pelle è lucente
il sudore ne percorre le linee
scolpite in uno spazio piccolo
che ne costringe l’esistenza.
Le mani scivolano sul collo
e i pensieri diventano nebbia...
una coltre di fitta nebbia bianca
attraverso cui l’occhio
non spinge il suo ardore.
Il capo rotea su quelle note
conosciute già ai suoi piedi,
seguono un ritmo insano...
scivola il veleno custodito dentro
sola quell’idea vive...
tagliare col passato...
accendine un’altra...
dai gas...
parti...
perché restare non ha più senso.