Devo trovare una ragione che non sia
distruggere la mia...questa tua è davvero toccante,credimi...se hai a che fare con persone intelligenti discuteranno con te,non ci sarà bisogno di contraddirsi,solo di spiegarsi...sei una persona che ha dimostrato più volte la capacità di "incontrare" gli altri,provando anche a fare da paciera a volte...anche se qualcosa ti ha un po' demoralizzato non smettere,per favore...della tua parola e...del tuo abbraccio...ce n'è un bisogno immenso...almeno nel mio cielo:D
un abbraccione a te..
Chiara
Sei dolcissima, Chiara, non preoccuparti che non mi demoralizzo; questa poesia l'hai perfettamente adattata a questo contesto, che è quello in cui mi hai conosciuto, ma l'ho scritta pensando a tante situazioni, anche dove non sono personalmente coinvolta; io amo molto immedesimarmi, come se al posto di altre persone ci fossi io, e mi sorprende ogni volta constatare l'effetto delle parole, difficile trovare quella giusta al momento giusto, cosa dire dell'invidia? Cosa dire della gelosia? Come rassicurare le persone nella loro debolezza, che deforma i perché e i per come?
C'è, in mezzo al divario tra due parole, quella dal perfetto incastro?
Tanti malintesi allontanano dal percorso dell'anima, annebbiano l'orizzonte e si perde di vista l'unico sole.
Così il borioso si gonfierà di boria,
l'invidioso d'invidia,
il vendicativo di vendetta,
lo sciocco di idiozia.
Ma dicembre non guarda in faccia a chi ha freddo,
e la bontà non cade dal cielo.
Ti abbraccio con gioia
Rosanna
(Seconda versione) - (Preferite la prima, o la seconda?)
Statue bianche
Devo trovare un modo
per dirmi che ho ragione,
ma che non sia
quello di darvi torto
o di accusare. Controbattere
senza contraddire,
sciogliere dubbi, certezze dipanare.
Un filo corto se lo tiri troppo
si può spezzare.
Un filo troppo lungo se lo lasci sciolto
si può aggrovigliare.
Tu sai quei nodi stretti, ermetici non-detti
che non puoi sciogliere, e quando la mano tendi
al ramo, il frutto non sai cogliere,
è così lontano.
Devo trovare una ragione che non sia
distruggere la mia:
sapeste quanti strappi, maniche corte,
e dicembre è alle porte,
Natale un giorno che fa male.
Dirvelo, che non è nato. Lo avete spaventato
e tarda ad arrivare.
Non c’è cometa intorno, solo buio.
Devo parlarvi ma siete statue bianche
vi abbraccio invano.
Il sangue si raggela nella mano.
Rosanna
Sicuramente preferisco la seconda!
Sembra più meditata e meno dolorosa.
Fa tanto male quel "Dirvelo, che non è nato".
e poi.. "Devo parlarvi ma siete statue bianche".
Ti rispondo: "Parlaci, parlaci sempre.Tu che sei
fatta di carne".
Ricambio il tuo abbraccio,
non sono ombra vana.
con affetto
gigliola
Sei stata molta cara a esprimere il tuo parere e la tua preferenza, e sono note liete le tue parole d'incoraggiamento. Grazie davvevo.
(Chissà che non debba, tra qualche tempo, mettere apunto la terza e definitiva versione. Per ora non ci sono pareri unitarianche sembra che ci sia una preferenza per la seconda)
Un abbraccio, Rosanna
la seconda versione e' la mia favorita.
sei riflessiva e probabilmente molto rispettosa , ma... si potrebbe leggere pure in altri modi.
Secondo me tutto ruota attorno a:
"
Tu sai
quei nodi stretti, ermetici non-detti,
che non puoi sciogliere, e quando la mano tendi
al ramo più lontano, il frutto non sai cogliere,
benché t’alzi sulle punte e salti
(senza riuscire).
"
non li puoi sciogliere ... ma forse evitare che se ne aggiungano altri.
molto intensa la fine ...
"
Devo parlarvi... ma siete statue bianche,
vi abbraccio invano.
Il sangue si raggela nella mano.
"
non lasciare che nodi cruciali
ti trasformino in una statua bianca
complimenti dall'allievo... armando
Sai Armando, per una volta lascio perdere il commento in se stesso, che pure ho gradito moltissimo, (ma so già che la tua non è una lettura superficiale)
e salto quindi alla fine: grazie intanto dei complimenti, ma quello che voglio dirti è che non SEI
allievo:
SIAMO
allievi,
e quello che ognuno m'insegna, sottol'aspetto letterario o umano, non lo dimentico mai.
Ti abbraccio anche se fa caldo, e scusatemi...
Rosanna