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Pubblicata il 21/08/2007
L'assorta tenerezza della terra
placa arsure di pensieri.

Ora so perché gli occhi di mio padre
si addolcivano la sera
tra i filari dorati di settembre.

Quale antico fervore
nelle sue mani forti
nel creare innesti d'alberi
e geometrie di colori nel giardino.

Amare la terra era ascoltare
tremori di zolle intirizzite,
stupirsi del frutto che non c'era,
cogliere malinconie di nudi rami
e fremiti di nuovi germogli.

Scivolava sul fiume
il tempo del mio dolce andare
e il cuore ancora sussulta
all'eco di antiche risonanze.

Ciò che si è amato, sofferto
non si disperde:
tutto rifluisce
al grande mare della memoria.

Ed ora,
questo silenzio di orti e di luna
dà misura d'universo,
sete di cielo che travolge.

Sento il peso del corpo
farsi ala, preghiera,
e quieto nell'alba
con le palme aperte,
come mio padre,
spargo ancora vita.

L.L.
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bellissima,un grande abbraccio cate

il 21/08/2007 alle 17:21

mi hai commosso, caro luky, mi piacerebbe scrivere così su mio padre, è tanto che ci penso, ma ....
ciao franco

il 21/08/2007 alle 17:28

Abbraccio ricambiato
Grazie
Ciao

il 21/08/2007 alle 17:33

Scrivi ciò che senti dentro quando lo guardi, quando pensi agli anni che hai trascorso con lui.
è tutto lì, ma spesso è difficile tradurlo in parole scritte.
Grazie
Ciao
Giuliano

il 21/08/2007 alle 17:35

quanto siamo fortunati noi che abbiamo avuto così ben piantate le nostre radici dai dei padri meravigliosi.Non tutti hanno questa fortuna purtroppo , e questa consapevolezza che ci dà la forza di non dimenticarli mai e di sentirli sempre accanto a noi . grande luky tvb. ve.

il 21/08/2007 alle 23:30

abbiamo ricevuto e conservato i loro cuori, i loro sacrifici, la vita e ci hanno insegnato a perpetrarla seminando a nostra cura la vita che loro ci hanno consegnato.
se non ci dimentichiamo di loro lo faremo bene

Grazie baci baci cara amica
Giuliano

il 21/08/2007 alle 23:45

Hai tratteggiato con grande intensità il mistero meraviglioso che offre la natura a chi la sa guardare con occhio d’amore, per darle vita e non per offenderla con gesti di violenza.
Quel rapporto uomo- terra che descrivi coi colori dell’anima è uno dei più belli che lega il finito all’infinito, e in quello sfondo si staglia la bella figura di tuo padre che ricordi con immensa malinconia.
Un saluto, mati.

il 22/08/2007 alle 16:52

stupenda creazione in versi...
bravo..
ciao.
K

il 22/08/2007 alle 17:29

Grazie... il tuo bellissimo commento sembra quasi un incipit al mio scritto...
grazie
Giuliano

il 22/08/2007 alle 17:31

grazie...
Ciao
G.

il 22/08/2007 alle 18:07

Bellissima. Arriva subito al cuore. I miei più sentiti complimenti. Ciao.

il 22/08/2007 alle 22:52