PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/08/2007


Non datemi amore. A che serve?
Non resistono fiori all’inverno,
mi svesto di soli già spenti
per coprirmi di biancospino.

Mi basta di meno.
Datemi solo un fiammifero,
e se in faccia al vento si spegne
avrò solamente silenzio
aspettando che un sogno mi svegli
al di là di ogni avvenire.

Non datemi amore: a che serve?
Risparmiereste ai miei occhi
autunni d'alberi spogli,
le ultime danze dei cigni.


Non datemi nulla,
ma lasciate ch’io possa sognare
l'impossibile farsi certezza

in un Dio che mi porga la mano





Rosanna Spina
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Dimentichi i bucanevi e che se autunno arriva significa che primavera e estate han colorato i giorni passati.
E poi l'Amore si presenta sotto varie forme che nessuno può catalogarlo indesiderato
Perplesso, da buon blafemo, per la tua chiusa.
Un caro abbraccio
CesarOrso

il 21/08/2007 alle 07:52

Caro Cesare, davvero pensi che il passato possa essere enrgia del presente? Il latte dell'infanzia non sfama la vecchiaia, come il sole del mattino non illumina la sera.
Tu parli della ciclicità del tempo, e sotto questo aspetto hai ragione, i ricordi sono il pane del presente, ma non quando ti giri indietro e vedi che il solo colore non è stinto è l'illusione. Primavera ingannevole, rondini che vanno via e non torneranno mai più, tanta è la distanza che impedisce il volo ad ali troppo piccole e stanche.
Più credibile l'inverno, un bianco niveo freddo ma reale.
Lo so non mi avete mai visto così pessimista, o così triste, e tuttavia questa voce non spegne quella sempreviva del cuore.

Un bacio poetico, che sempre meriti.

Rosanna

il 21/08/2007 alle 08:57

Leandro è il tipo di persona che ti fa piacere odiare perché è sempre di buon umore ed ha sempre qualcosa di positivo da dire. Quando qualcuno gli chiede come và, lui risponde:
"Se andasse meglio di così, sarei due persone!" E' un'ottimista
Se un suo amico ha un giorno nero, Leandro riesce sempre a fargli vedere il lato positivo della situazione.
Vederlo mi incuriosiva e così un giorno gli chiesi:
"io non capisco, non è possibile essere ottimista ogni giorno, come fai?"
Mi rispose. "ogni giorno mi sveglio e mi dico, oggi avrò due possibilità. Posso scegliere di essere di buon umore o posso scegliere di essere di cattivo umore. E scelgo di essere di buon umore. Quando qualcosa di brutto mi accade, io posso scegliere di essere una vittima o d'imparare da ciò. Ed io scelgo d'imparare.
Ogni volta che qualcuno viene da me a lamentarsi per qualcosa, io posso scegliere di accettare le lamentele, o posso scegliere di aiutarlo a vedere il lato positivo della vita. Ed io scelgo il lato positivo della vita."
"Ma non è sempre cos' facile" gli dissi. "Si lo è" disse Leandro "La vita è tutta una questione di scelte. Quando tagli via tutto ciò che non conta, e tutta una questione di scelte. Sta a te scegliere come reagire alle situazioni, sta a te decidere come lasciare che gli altri influenzino il tuo umore. Tu scegli se essere di buon umore o di cattivo umore. Alla fine sei tu a decidere come vivere la tua vita"
Dopo quella conversazione ci perdemmo di vista, ma spesso mi ritrovai a pensare alle sue parole, quando dovevo fare una scelta nella mia vita, invece di reagire negativamente agli eventi.
In seguito venni a sapere che Leandro aveva avuto un brutto incidente, era caduto da 18 metri di altezza, e dopo 12 ore di sala operatoria fù rilasciato dall'ospedale con una piastra d'acciaio nella schiena. Sono andato a trovarlo e gli ho chiesto come si sentisse:
"Se stessi meglio sarei due persone" rispose "vuoi vedere le mie cicatrici?"
"Ma come fai?" gli chiesi "ad essere così positivo dopo quello che ti è successo?"
"Mentre stavo cadendo, la prima cosa a cui ho pensato sono stati i miei figli. Poi mentre giacevo per terra, mi sono detto che potevo scegliere di vivere o di morire. Ed ho scelto di vivere"
"Ma non hai mai avuto paura?"
"Sì quando mi hanno portato in ospedale ed ho visto l'espressione sul viso dei medici, ho avuto paura, perchè era come se guardassero ad un uomo morto. Poi l'infermiera mi ha chiesto se avessi allergie, ed io risposi...Sì. Tutti mi guardarono ed io urlai: sono allergico alla... gravità!. Tutti scoppiarono a ridere, ed io dissi: ed ora operatemi da uomo vivo, non come se fossi già morto"
Leandro mi ha insegnato che ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere di vivere la vita.. Quindi è inutile preoccuparsi sempre per il domani, perchè ogni giorno ha i suoi problemi su cui scegliere di vivere, e domani penseremo ai problemi di domani. Dopo tutto oggi è il domani ti cui ti preoccupavi ieri.

Ti regalo questo pezzo, serve proprio per i momenti giù.
un saluto per una serena giornata
Giuliano

il 21/08/2007 alle 09:27

lasciate che il forse germogli nel mio cuore...
bella:D!
un abbraccione,Chiara

il 21/08/2007 alle 09:52

Bella che dire....niente solo che è bella per l'appunto...

il 21/08/2007 alle 12:22

No, mi devi regalare LEANDRO, non IL RACCONTO di Leandro.
Capito, eh?

Mannaggia, non posso neanche controbatterti, altrimenti sarebbe come non apprezzare il tuo regalo.

Vorrà dire che testarda come sono inventerò un bivio in un vicolo cieco.


Ma che coincidenza! La mia frase è: "Morirò che sono ancora viva", e qui leggo: "ed ora operatemi da uomo vivo, non come se fossi già morto"

GRAZIE...

Rosanna

il 21/08/2007 alle 14:48

Chiara, lieta di trovarti.
Grazie anche a te.
Rosanna

il 21/08/2007 alle 14:51

E lieta del tuo apprezzamento,
cari saluti,
Rosanna

il 21/08/2007 alle 14:54

Anche i vicoli ciechi hanno delle vie d'uscita basta cercarle o, come dici tu inventarle...

e poi, mi hai fatto venire in mente pure una cosa detta da... orson wells?
"voglio che la morti mi trovi vivo"
hehe
ciao

il 21/08/2007 alle 14:54

..accontentata..

ma senza amore si vive?

il 21/08/2007 alle 16:47

Tu che ne dici?

il 21/08/2007 alle 17:06

e che ne so?
io..l'amore ce l'ho!

il 21/08/2007 alle 17:44

Allora lo sai!

il 21/08/2007 alle 19:27

L’amore non è qualcosa di definibile, è un insieme di particelle, spesso invisibili agli occhi, che partono da noi o ci arrivano come improvvisi soffi di vento che nessuno ha programmato.
Non siamo severi con noi stessi al punto da privarci della sorpresa dell’amore, riserviamogli un posto dentro di noi anche nel silenzio, ma alla luce della speranza.
Un sorriso, mati.

il 21/08/2007 alle 23:52

Non è la volontà di privarsi di qualcosa, ma l'essere privi di un qualcosa in cui hai a lungo cercato, voluto in cui hai creduto. Quel non è l'impossibile affermazione.

Ciao, Rosanna

il 23/08/2007 alle 17:32

Il dolore, sempre riconduce a Dio come forma possibile di ciò che è impossibile per l'uomo. Non so dire se stilisticamente sia un di più, ma contenutisticamente mi è necessario, come uno sprazzo di luce sulla negazione.

Ciao e grazie dell'osservazione.

Rosanna

il 23/08/2007 alle 17:38

Ma che cosa ci può essere di più?

E il mio non è credere, non nel senso comune della parola, è inventarsi una speranza per non disperare.

Tu che cosa vuoi dire esattamente?
Lo so ce non è una zattera a cui aggrapparsi, ma non è come dare un significato ai limiti umani?

Buonanotte, Rosanna

il 24/08/2007 alle 00:57