PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/08/2007
Impalpabili
Sono i silenzi che scarichi
Su di me,
Come sabbia bianca
D’una spiaggia caraibica sul finire dell’estate
Verso la battigia
Accarezzata dal mare
Che lotta per non essere risucchiata
E far ritorno alla sua origine.
È di conchiglie
Antiche
Erotizzate
Da strofinii incessanti
Di pur placide risacche
Che raccolgono, ancora, l’eco
Di chiacchierate di sirene
Stese sui dorsi
A sorbirsi l’ultimo Sole
Di tramonti impossibili.
E ci costruisci castelli,
Ponti levatoi,
Mura compatte,
Come bimba audace
Su gambe incerte
Armata di paletta e secchiello.
Nuda, come la verità.
Ma io sono il vento che scompiglia,
L’onda che irrompe,
Annienta e ricompone,
Secondo uno schema naturale
D’un amore sommerso
Che vuole solo sorprenderti e farti sorridere.
Per poco.
Come ultimo raggio di Sole
Prima della comparsa di Venere,
All’orizzonte di una notte inquieta,
Di una fine annunciata.
Ma per risorgere e ricominciare.
Dalla stessa spiaggia.
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Molto bella, descrive perfettamente le emozioni dettate dalla natura con un colore eccezionale.
Cari saluti da Giorgio

il 20/08/2007 alle 06:31

Grazie del bellissimo commento, caro Giorgio.
Una lirica vincolata sul mito dell'eterno ritorno di...Er.
Un caro saluto.
Er

il 20/08/2007 alle 07:03

Caro Er
le tue parole, il definirti vento, mi ha indotto a cercare ed a inviarti questi versi di una canzone di Latilla penso risalga agli anni 50/60, l'orgoglio maschile vitalità mista a guasconaggine che racchiudono oltre che un sorriso spero possano indurti anche un pizzico di rivalsa..
un Saluto sanremese Sergio
Io sono il vento
sono la furia che passa
e che porta con sé
e nella notte ti chiama
e che pace non ha
son l'amor
che non sente pietà.
Io sono il vento
se t'accarezzo
non devi fidarti di me
io non conosco la legge
che guida il mio cuor
son l'amor
la passione d'amor
qualcosa c'è in me
più forte di me.
Sono l'aria
che tal'ora sospira
e che al sol del mattino
più dolce si fa
son la furia
che improvvisa si adira
e che va, fugge e va
dove andrà non lo so.
Io sono il vento
sono la furia che passa
e che porta con sé
ho attraversato il deserto
cercando di te
t'amerò
era scritto così
qualcosa c'è in me
più forte di te
più forte di me

Io sono il vento
sono la furia che passa
e che porta con sé
ho attraversato il deserto
cercando di te
t'amerò
era scritto così


il 20/08/2007 alle 09:22

Caro sergio! Gino Latilla era di Bari e l'ho conosciuto personalmente!
Conosco la canzone e ti ringrazio; ti segnalo un'altra sua molto bella: Vecchio scarpone.
Un carissimo abbraccio e grazie del commento.
Er

il 20/08/2007 alle 09:46

Il cantante era Arturo Testa!
Er

il 20/08/2007 alle 10:39

Alla Sera, subentra il Sole e sulla spiaggia vi sono tutti gli Elementi per risorgere e ricomporre una Nuova Creatura.
La tua lirica è stupenda e lo spettinare le dune è pregevole.
Sai che la superficie del deserto, al sorgere del Sole, vibra? Come epitelio di membra carezzate da caldo amante.
Grazie e un bacione
Er

il 20/08/2007 alle 10:43

Sono versi di una musicalità splendida e sensuale che racchiudono un significato altrettanto struggente, con un finale che lascia spazio alla speranza. Bravo davvero!
Un abbraccio.
Michele

il 20/08/2007 alle 17:03

Immagini, idee e parole sono vive dentro di te, si scompongono e si ricompongono con una forza particolare che, ponendosi tra il desiderio, la fantasia e il sogno, appare come ritrovata felice realtà di un tempo.
Un pensiero affettuoso, mati.

il 20/08/2007 alle 17:05

Grazie, caro Michele per il commento.
Una solitudine vissuta con la probabilità che si muti, se pur in altra vita, in comunione totale.
Un caro abbraccio
Er

il 20/08/2007 alle 17:16

Grazie del bellissimo commento, cara mati!
Hai perfettamente descritto il momento ideativo della poesia.
Un caro saluto
Er

il 20/08/2007 alle 17:18

"E ci costruisci castelli,
Ponti levatoi,
Mura compatte,
Come bimba audace
Su gambe incerte
Armata di paletta e secchiello.
Nuda, come la verità.
Ma io sono il vento che scompiglia,
L’onda che irrompe,
Annienta e ricompone,
Secondo uno schema naturale
D’un amore sommerso
Che vuole solo sorprenderti e farti sorridere."

ma sai......che peccando di presunzione......mi ci sono riconosciuta.....è bellissima Er!!
un abbraccione:D

il 20/08/2007 alle 19:20

Grazie, carissima!
Mi hai dato una grande gioia con le tue parole.
Vuol dire che nei miei versi, che descrivono attimi, sensazioni e persone, chi legge si riconosce e mi giunge un sorriso attraverso la grande corrente universale che si chiama Amore.
Un abbraccio forte anche a te.
Er

il 20/08/2007 alle 19:30

sempre pronta!col mio secchiello e la paletta;D...
con affetto..

il 20/08/2007 alle 20:04

Come quella del mare. è un fenomeno strano al quale ho assistito. è come se le molecole fossero mosse da un vento di luce. Ho visto decine di levate del Sole sul mare ed è stupendo e se ti metti sulla scia, senti una leggera corrente che ti prende dai piedi fino alla testa anche se sei su un attico al decimo piano.
è un fenomeno, ripeto, al quale ho assistito sia sul mare che nel deserto.
Non so darti una spiegazione scientifica. Anche perchè la scienza molte spiegazioni non le sa dare se non dietro sperimentalismo. Penso, però, sia connesso coi fotoni.
Ma... ti è piaciuta la poesia?
Un caro saluto
Er

il 20/08/2007 alle 23:21

Guarda... qui ci sono 30 gradi e non piove da mesi; da te... più che di ombrelloni, occorrerebbero degli ombrelli.
Ti aspetto.
Buona notte
Er

il 20/08/2007 alle 23:23

Grazie del bellissimo e ben architettato commento.
Vedi cosa può fare la fantasia miscelata a solitudine, sogni e malinconia?
Un cocktail molto pericoloso ed esplosivo!
Un serata dove possa essere cullata dallo sciabordio di onde su distesa di sabbia di coralli.
Er

il 20/08/2007 alle 23:26

Sarà fatto!

il 21/08/2007 alle 07:14