PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/08/2007
Sinceri,
austeri battiti
vibrano su un teatro
di immagini invisibili
e suoni incomprensibili.
La lingua segue
la scia di sangue
fino alla ferita
impercettibile
lasciata dal tempo.
Ma il ricordo espande il dolore,
lo dilata,
lo corrompe
col veleno
dell’ira
e del rimpianto.
Costruisce
su mattoni di paglia e fango
grattacieli infiniti
che si perdono nel cosmo,
come cicatrici
che dipingono il mio volto
più delle radici
del male
che affondano,
sprofondano,
invadono,
pugnalano
il mio petto inerme.
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Si sente l'intensità del dolore in un crescendo di forte emozione.
Un saluto, mati.

il 19/08/2007 alle 23:12