O.k.: sei di una precisione al millimetro!
Ti lascio un bel saluto,
Rosanna
Ah ma allora si vede, quando il frutto non è maturo! L'avevo appena scritta, e già da sola avevo modificato qualche riga...
Hai fatto bene a dire il tuo parere, come vedi non sono una dei tanti che si sentono intoccabili, e le emozioni ce l'ho anch'io, ma quando lo scritto s'inceppa, s'inceppa!
Posto la versione riveduta, ma non la considero definitiva; nel frattempo, se vuoi, puoi essere più preciso, in modo che mi sia più chiaro su cosa dovrei lavorare ancora.
Grazie del tuo riscontro sincero.
Rosanna
questione di rumori..
il mio crack..
è scritto con la cappa
il tuo con l'acca
per questo rischi il flop
ci vorrebbe un crick
per sollevare il crach
o un crich
per sollevare il crack?
Io non sono un esperto in metrica, scrittura di versi e altro; mi avvalgo solo di una cosa, forse sbagliando, ma te lo dico qui.
Mi avvalgo di ciò che lo scritto mi "fa sentire" quando lo leggo a voce alta declamandolo, cercando di declamarlo il più vicino possibile al sentimento trascritto in parole.
Come dice un commento che mi precede; mi perdo da "appena un pugno... " a "si scotta a mezzogiorno". qui si interrompe il bel ritmo della prima parte per poi riprendersi nella chiusa.
Questo è il mio sentire, sembra che siano entrate nella poesia un pò forzatamente.
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Esotericamente direi; sì, due rive, due rotaie prallele non si incontrano mai se lo facessero in realtà provocherebbero disastri... ma le parallele della poesia non sono di ferro o di terra e roccia...
potrebbero anche incontrarsi...
basterebbe "osare invece di solo sperare e/ stare lì a guardare" ;-)
Scusa la lunghezza
Ciao
Giuliano
Descrivi una distanza che cresce a dismisura.
Ti allontani da quel sentimento che un tempo sarebbe stato capace di incatenare con dolcezza i cuori.
Un saluto, mati.
e no, tutto scricchiola o scrikkiola, come qualcuno dice qui, è un patatrac, ma che non sia crack!
Versione modificata:
Ma questo crach
ma questo crach -
- rumore di ferro che si stacca
in polvere di ruggine e segmenti -
che adesso stride e mi tormenta,
è così dissimile dalla coesione,
quella che rende indistinto ogni frammento?
L’io e il tu
sono due frecce in opposta direzione:
chi unisce due fiumi paralleli?
Perfino le nuvole se ne stanno separate:
due venti contrari sembra le spaventi…
Così questi occhi:
lo sguardo perso a mendicare a un’ombra,
appena un pugno di pulviscolo di stelle
da passarsi tra le onde dei capelli,
e aspre parole che s’inceneriscono
su labbra arse come fili d’erba secchi…
Ma questo crach è il rumore di una porta,
quella che si chiude dietro le calcagna
e macera il silenzio nella stanza:
lo senti come grida il vuoto, come torce il filo
dei ricordi, maltratta i nodi tra le unghie,
lo senti il tarlo nella trave del soffitto,
non vedi che il tetto cade a pezzi?
Sei oltre l’eco di tutte le domande,
riva che non tocca l’altra riva,
scavi nel pozzo dell’arsura
e bevi sete nel vuoto del bicchiere
Sei stato chiaro ed esaustivo, e hai - avete - ragione; puoi dare un'occhiata alla nuova versione, il resto maturerà dopo un po' di tempo, altrimenti la strapperò, ma intanto mi ci sono provata!
Grazie dell'attenzione, Rosanna
Grazie a te; ma se posso: non stracciare mai niente, ci sono momenti diversi di maturazione se non matura ora lo farà, col tempo matura tutto e/o cambiamo noi la visualizzazione delle cose e... provarci è sempre necessario e utile, altrimenti sarebbe la stasi.
ciao
Adesso "canta", ha un bel ritmo blues.
peccato che non so suonare nessun strumento altrimenti la musicherei.
Ciao
Giuliano
Ciao Giuliano,
non sarà questo il momento di imparare a suonare e a far musica? :))
Chissà che ne verrebbefuori...Per ora lascio "riposare"...
Grazie,
Risanna