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Pubblicata il 08/08/2007
Ogni giorno il ragazzo trasportava il suo sacco di zucchero dal magazzino al negozio , lo trascinava per terra tanto era pesante ,con malavoglia , forse detestava quel sacco sempre pieno .
Un poco del suo contenuto si perdeva per strada , fuoriuscendo dai buchi che l’asfalto causava durante il trasporto .
E come lacrime bianche, lo zucchero si posava sulla strada segnando un percorso sempre uguale , tutti i giorni .
Nessuno comprava il contenuto di quel sacco , quasi fosse una maledizione e il ragazzo si disperava la sera quando doveva riportarlo al magazzino ,ancora pieno e spesso di nascosto al padrone ,lo prendeva a calci sperando si rompesse così da non doverlo più portare avanti e indietro.
Ma quel sacco era forte e resistente e non mollava il suo contenuto.
Il ragazzo si chiedeva spesso perché fosse capitata proprio a lui quell’incombenza così faticosa e il padrone , che lo vedeva turbato, gli diceva sempre di aver pazienza che un giorno quel sacco si sarebbe svuotato tutto insieme perché avrebbe trovato un acquirente.
In fin dei conti il ragazzo rifletteva che era sbagliato prendersela con quel sacco , visto che era l’unica incombenza che il suo padrone gli chiedeva e allora cominciò a trattarlo meglio quasi a volergli bene,
Guardava quelle lacrime bianche sull’asfalto che ogni giorno rendevano il sacco sempre meno pesante e quasi si dispiaceva per la perdita.
Ma un giorno, quando entrò nel magazzino per prendere il suo sacco, quasi emise un urlo di dolore vedendo il sacco distrutto, accoltellato, strappato, lacerato , lo zucchero era ormai sparso sul pavimento non più come lacrime bianche ma come pozze di sangue , qualcuno aveva fatto razzia distruggendo il sacco per portare via solo poco del suo contenuto , ma quel poco era bastato per rendere il resto inutilizzabile, perchè ormai sparso sul pavimento.
Il ragazzo si sedette per terra, come abbandonato, la sua mano raccoglieva lo zucchero che gli sfuggiva come sabbia e si accorse di piangere ripensando alle parole del suo padrone: “qualcuno un giorno lo comprerà”.
Provò pietà, capì che nella vita ogni cosa è destinata a finire in un preciso modo e niente e nessuno può cambiare il corso delle cose.
Si asciugò le lacrime e sulla sua mano umida lo zucchero si attaccò ,istintivamente il ragazzo lo portò alla bocca , senti quella dolcezza penetrargli dentro mentre le sue lacrime adesso erano diventate pianto.
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