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Pubblicata il 08/08/2007
La rosa rossa scivola lentamente,
per un istante interminabile è dell’aria,
poi si posa dondolando sul suo corpo,
tingendolo del suo colore vivo.

La mano che l’ha lasciata ora è appoggiata al vetro,
rigato dalla pioggia e dallo sguardo,
sotto la fronte appoggiata le lacrime,
dell’amore che non può esistere.

L’amore dell’uomo si lascia vincere dalla stanchezza
e scivola nel sonno,
l’amore della donna rimane vigile
in attesa di un completamento.

Avrebbe voluto il suo corpo avvolto tra le braccia,
e mani tenere sul volto al posto di questa pioggia,
e respirare al calore di un altro respiro,
invece del rimando freddo di una luce piovosa.

E le parole non esistono,
le parole muoiono in gola,
strozzate da troppi tentativi
e mani rapaci che scarnificano solo nel piacere.

L’amore delle donne è come il mare che lambisce la spiaggia,
spinto da un vento costante e disposto ad apprezzare ogni insenatura.

L’amore dell’uomo è come guardare da un cannocchiale
e spesso cambiare orizzonte.

Il tuo corpo trova un angolo tiepido ma distante,
la tua mente trova riposo nella rassegnazione,
la rosa rossa ritorna tra le tue dita.


L.L.
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la leggo e la rileggo fino ad arrivare alla commozione .grazie amico mio tvb.ve.

il 08/08/2007 alle 19:57

La tua composizione è una disamina precisa di una medaglia con due verità entrambe con una propria valenza. Sono naturamente sempre dalla parte delle donne..le vere eroine del Pianeta Terra! Un caro saluto Dora

il 09/08/2007 alle 09:43

Sì, una disamina scritta senza opinioni di parte e mettendo introspettivamente l'osservazione maschile e (grazie alla tua conferma) anche quella femminile.
Ti do ragione anche sulle eroine, non difendo a spada tratta gli uomini, ma qualche pizzico di eroismo lo do pure a loro...
Sono di parte? sì un pochino, ma non su tutti e tutto...
Grazie
ciao

il 11/08/2007 alle 00:34