Troppe son le stelle per esser vero,
per piangere ed annullarsi nel cupo
che genera lacrime insufficienti.
Si stampa all’ombra del salice,
la luna dietro il porticato,
l’ultima testimonianza
di mani indurite e sorriso sofferto,
rubato a vita campestre.
Un coro lagnante di cani,
s’avvicina costante
a risvegliare il mio sogno.
E’ impresso
sull’altra faccia della luna,
ormai,
stampato indelebile,
come marchio a fuoco,
come quegl’occhi onesti
che vorrebbero ora
rubare e portare
alla soglia d’un dirupo.
Troppa è la luce di cielo,
troppa è la beltà del chiarore notturno,
troppo è il sollievo che regala
questa brezza serale
accarezzando fili di capelli.
E’ eternamente così bello stanotte,
per esser vero,
e stelle rigogliose sorridono,
nebulizzando l’unica putrefatta
che ha dato il via
al tuo eterno sfavillio.