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Pubblicata il 03/08/2007
Quest’amaca trattiene ancora
il vibrare sonnolento
sopra le tue ginocchia.

E’ passato: quanto tempo?

L’abete verdeggiante ha ceduto;
lo ricordo mi teneva
aggrappato a quell'età
di dondolii e mani strette.

Planano i giorni su ali strappate,
tu tieni i fili di calde emozioni.

“Cammina dritto, non ti curvare.
E’ pericoloso qui, lascia stare.”

Non cresce più il virgulto sul
terreno ormai sfalsato,
dove stava l’orticello che abbiamo
seminato?

Ma camminiamo, camminiamo…
ti ricordi, eh, la preghiera d’ogni sera?

Affabili brezze di taciute estati,
iridi chiare che argentavano l’Intenso,
colle dita sanguinanti
mi rivolto dietro un pianto denso
di un'avvenire mai stato.

"Ecco qua la tua ranocchia:"
VitaInsieme la chiamiamo?

E l’amaca trattiene ancora
il vibrare sonnolento
sopra le tue ginocchia.

E' passato: quanto tempo?

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In questo tornare a origine scopri che, eppure, non è "andare avanti" il senso. Perchè rammaricarsi se ti ritrovi, ancora, così vero? Buona giornata.

il 03/08/2007 alle 09:51

un velo di rammarico affiora sempre...ci si scopre uomini d'un tratto, e in certi momenti si sente ancora il bisogno di quell'appoggio paterno, di quella mano stretta che ti sappia consigliare...ma la vita è cosi, ti da e ti da porta via...resta la contemplazione del vissuto, il ricordo che come una seconda anima si stabilisce presso di noi...ti ringrazio del commento,...buona giornata...fra

il 03/08/2007 alle 11:42

Quanto tempo ci passa, eppure certe emozioni non tramontano mai perchè ci appartengono per sempre. un bacio nadia

il 03/08/2007 alle 18:43

Col passare del tempo, l’immagine che si fa cullare dal tuo cuore appare ancor di più nella sua magnifica limpidezza.
Si colora di quell’amore sfaccettato che tu sai cogliere e profumare della tua infinita tenerezza.
Sei un figlio speciale, il sentimento del ricordo lo vivi in una dimensione particolarmente commovente.
Ti abbraccio forte, mati.

il 03/08/2007 alle 21:59