Sirene
io non te lo chiederò cosa vuoi, da me,
il non saperlo e chiedermelo di continuo
intuirlo, accarezzarlo azzardarlo
da ogni riflesso di te che scopro e che mi arriva,
è gioia del divenire più intensa di quella in essere.
Questo nostro viaggio prosegue
senza curarsi che noi alla stregua di passeggeri
si sia in grado di comprendere anche solo il paesaggio
che di volta in volta di staglia dinnanzi alla nostra percezione.
Ad ogni rallentamento ad ogni fermata cerchiamo
dai segni delle emozioni di farne il punto
localizzare così questo percorso della esistenza,
ma le volte che ci sembra di averlo individuato
e la sensazione di sapere ci rassicura e ci attrezza,
il treno del sentimento riparte subito
e quello che prima era saputo ora è già uno sconosciuto sentire
una nuova emozione un dubbio come di luna nuova,
e’ l'orizzonte della nostra comprensione che raggiunto
si affretta a spostarsi più in la del possibile accettato.
Leghiamoci all'albero di questa scialuppa
io e te che ascoltiamo la sirena che canta per noi
la melodia dell'essere consapevoli amanti
bagniamo ed asciughiamo coi sorrisi
i lacci di carne sangue e promesse ,
che ci trattengono dalla malia
di gettarci tra i flutti irrazionali del disincanto
nel mare scuro del nostro senso
del maleficio che non ci pare più tanto terribile
da che lo stiamo solcando navigando a vista dei sensi
che tracciano per noi rotte sconosciute di magnifico smarrimento.