Misteriosa armonia di elementi significativi, silenzio vento, Stella, suonatore di carta, pagine d'edera... note a farsi volo, ognuna con una diversa risonanza.
Un saluto, mati.
Come il principe dei nembi
è il Poeta; che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni, camminare
non può per le sue ali di gigante.
con ali di gigante vola la tua poesia in CIELI TROPPO CELESTI
un abbraccio deamor
Leggendo questi versi è possibile intraprendere moltissimi viaggi mentali...parole che spaziano nell'immaginazione e volano insieme a quell'arbatro che profuma d'azzurro lontano. Bellissima e complimenti sinceri.
Bacio
Melly
Il mistero di un qualcosa che risuona in noi ed in questo caso il poeta...non ha una definizione ben precisa...anche se facendo vlare noi stessi in dimensioni eteree possimo accarezzare un'essenza mai veduta...
Giocando proprio con la meravigliosa similitudine tratta dall'arbtro di Boudelaire..volevo esternare un senso alato di ciò che è terreno in un poeta...un arbatro alato...schernito sulla terra...ma durante il suo volo porta con se quegli odori e cerca di miscelarli in qualcosa di nuovo...
Un saluto e un grazie Deamor
Un grazie Melania per aver compreso l'essenza di un arbatro che pur rappresentaanto uno stato mio del momento..è voglia di viaggiare con la mente...tra immaginazione e reale...affinchè la seconda combaci con la prima...