PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/07/2007
Dopo che hai spremuto
Le poche sinapsi rimaste
Su come concepire
Incontri d’amore
Gradevoli
Ecco che,
All’improvviso,
Ti compaiono
Pezzi di un “a solo”
Veicolato e scomposto
Come jazz.
Musica dove chi suona
Improvvisa
Non la sa ripetere
Pensa di esser bravo
Shakera note senza un sapiente drink
E fa solo vomitare.
Chi ascolta
Per dar parvenza di sapere e conoscere
Evoca armonie diffuse in sé
Irriconducibili a niente e a nessuno.
E si ammette la bravura
Di chi strimpella o organizza
Note insolite
Senza armonia:
Come un Universo
Senza una Grande Legge.
Inutile e fragile.
E il tutto fa schifo e pena.
Così, oggi.
Dove il silenzio copre le arpeggiate di ieri,
Per solitudini acquisite
E dove il dar da mangiare ai colombi
Mi riempie la vita
Come servire pranzi eccelsi a chi si ami!
E non pensi se ti pensa.
Perché non te ne fotte più nulla della vita
Che si filigrana tra le dita
Sotto il Sole.
Ormai hai dolori reumatici
Che ti abbracciano stretti
E confusioni mentali
Che subentrano ai sogni.
E passa un altro giorno.
Uno in meno:
Per fortuna.
Musichiamo questa cazzata?
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Non amo il jazz in nezzuna delle sue manifestazioni e, comunque, e assimibilabile alla vita solitaria nella quale tutto è possibile e ogni cosa (nota) può essere differentemente interpretata/sentita/ascoltata/percepita sia da chi interpreta che da chi ascolta.
Si: una posia della solitudine e dela maliconnia che hai ben percepito.
Grazie e una buona giornata.
Er

il 31/07/2007 alle 07:00

così amaro solo per finire il mese vecchio e morto
da domani vita nuova .
buongiorno :-)

il 31/07/2007 alle 07:02

Che piacevole sorpresa!Hai un senso dell'ironia molto forte.Complimenti prof.

il 31/07/2007 alle 08:03

io al jazz preferisco il blues..o il rock accostato agli antichi arpeggi..studio,studio e ancora studio..e se ne esce un "a solo" irripetibile diventa un momento di raggiungimento di fusione con la musica stessa,un momento prezioso,anche per chi suona..i virtuosismi dei jazzisti invece a volta danno un senso di cacofonia,non bello da ascoltare se non da altrettanti session men...io,sai che sto studiando musica e la prima cosa che il mio Maestro mi ha detto è stata:-ricorda che a parte il pianoforte,la chitarra è l'unico strumento "armonico" che abbiamo,ecco,ricorda che l'armonia insieme al tempo sono le basi della musica..-
a parte questa mia parentesi "musicale",ho compreso il senso di questa tua e mi spiace la categoria in cui l'hai inserita...un effluvio di sensi riversati,un esplosione di delusa amarezza,una splendida poesia...

"E dove il dar da mangiare ai colombi
Mi riempie la vita
Come servire pranzi eccelsi a chi si ami!"

bella!bella!bella!

un abbraccio,Chiara

il 31/07/2007 alle 08:43

così amaro sempre, cara llanto!
Un mese in meno. Da domani....Direi piuttosto chje del doman non v'è certezza.
Una buona giornata anche a te: qui fa caldo, c'è il Sole e si suda!
Er

il 31/07/2007 alle 11:10

Ti ringrazio del complimento.
Anche atuironica, non trovi?
Un caro saluto
Er

il 31/07/2007 alle 11:11

Cara Chiara, mi hai fatto un bellissimo commento!
Concordo... col tuo Maestro di Musica. Io non suono ma so a memoria centinaia di brani di musica classica e moderna e tri dirò che l'armonia è arte...magica!
Mai sentito parlare del Monocorde Pitagorico (mi sembra d'averci scritto qualcosa)? Ha anche una funzione terapeutica.
Ci sono alcune "cose" della vita che non amo: il fumo, la montagna, il jazz, Cuba, il parmigiano, i capperi, le acciughe, le fave...
Ho gusti radicati. Ma il jazz non l'ho amato pur capendolo.
Il blues no! è bellissimo. Come anche la semplice musica fok di Denver.
Ho gusti semplici.
Ma ci convivo benissimo.
In bocca al lupo per la musica e un bacio
Er

il 31/07/2007 alle 11:16

E chi di noi non sta ad alterare note con strani diesis e bemolle, per poi rimettere tutto a posto col bequadro e tornare alla solita quotidianità col cuore in confusione?
Per fortuna ci sono quei colombi che attendono fiduciosi le nostre briciole, purchè non siano d'avanzi!!
Un sorriso alle giornate con l'as..solo, mati


il 31/07/2007 alle 17:06

Grazie del bel commento!
Il monocorde pitagorico lanciava una sola nota (l'OHM?) ma creava armonia.
Quella che noi cerchiamo, in noi stessi, in fondo, tende a vibrare all'unisono con quella che esiste nel cosmo e viene da lontano e va lontano.
Un modo di cercare un po' di assoluto in assenza di voci umane.
Un abbraccio
Er

il 31/07/2007 alle 18:57

Essendo Sera... fuggi il Sole per non soccombere...
Grazie del commento.
La musica è una componente essenziale della mente e del corpo umano.
I ritmi, i cicli, gli accordi, i battiti (del cuore), le pulsazioni non sono onde sonosre che si propagano nell'etere, fino ai confini dell'Universo e che noi riceviamo anche senza accorgersene?
Noi siamo delle antenne rice-trasmittenti di tante cose, mia cara!
E la malinconia, a volte, proviene da lontano ma può passare ascoltando una dolce e bella musica (musicoterapia...):
Anche un bacio ha un suono. Pensa una sequenza di baci!
Un bacio.
Er

il 31/07/2007 alle 19:47

Mi fa piacere!
Un abbraccio anche a te
Er

il 31/07/2007 alle 20:00

Ah.. I love Jazz!!!
Scusate l'intromissione ma visto che eravamo in tema ho voluto dire la mia.. :-))
Cmq sia ottima la poesia.. Ma in fondo "cazzeggiando" (lo dico per la categoria) non hai improvvisato in piccola parte anche tu prof? ;-))
Un salutone.

il 01/08/2007 alle 00:37

In questa tua ultima ,c'è una gamma infinita di interpretaioni:i ricordi,che ancora fanno male come dolori reumatici..arrivano all'improvviso,così pure un refrain di una musica. dove chi suona
improvvisa, può venire fuori un ottimo a solo, oppure note gracchianti che rompono i timpani...come un vecchio disco consumato dalla puntina del grammofono..che stride sul disco.. Spero caro prof.re che abbia letto giusto tra le righe..Un abbraccio Dora

il 01/08/2007 alle 08:09

Si, cara Dora, hai letto lo spartito a dovere e lo hai ben interpretato.
Refrain è la solitudine.
Un caro abbraccio
Er

il 01/08/2007 alle 18:05

Ogni poesia è una improvvisazione, un cogliere una idea e trasformarla in parole che tutti possano capire.
Ma il jazz lo capisce solo chi lo suona e, secondo me, chi ascolta plaude non spendo che fare. Ma molte volte ti vien voglia di dirgli che suona come un cane...
A volte...
Grazie, comunque del commento... musicale che ho apprezzato e che cogli un aspetto della nostra musicalità occulta.
Un caro saluto
Er

il 04/08/2007 alle 10:54

Sono contenta,di aver ben duplicato il tuo pensiero.Ti auguro un sereno w.e.Bacioni Dora

il 04/08/2007 alle 19:48