Colmegna

spiaggia minore
del lago Maggiore
d'inverno
solo una sottile
lingua di ghiaia
muta,solitaria

d'estate
si colora,apparecchiata
un po' a casaccio
come il tavolo d'un osteria.

Asciugamani,
stuoini,ombrelloni
sgargianti,come girasoli
protesi verso il sole.

Branco di lucertole
babele di lingue.

Corpi,
corpi nudi,
allampanati,paffuti,
guizzanti muscoli,
pelli cascanti.

Piedi,
piedi scalzi,
ciottoli aguzzi dolgono,
passi incerti.

Un Arcobaleno
di ghiaccioli si scioglie
fra le mani appiccicose
dei bimbi,

prodigiosi architetti,
costruttori di dighe,
alla commessura
fra il fiume e il lago

grida festose,
musica dei giochi.

E le chiacchere dei grandi,
chi legge,chi dorme,
chi ascolta solo
il flusso delle onde.

E gli occhi,
occhi chiusi,al riverbero del sole,
occhi attenti delle madri,
occhi furtivi
languidi dei priapi,
occhi nascosti
dietro lenti scure

e tanti sguardi persi,
lontano,

tavola azzurra,il cielo,
che capovolto,riflesso,
azzurra anche l'acqua,
ritagli blu di cartone,
posati sullo sfondo
dal sapiente sceneggiatore,
sono i monti.

Vellicante breva,
accarezza,
la pelle,ubriaca di sole.

Una spiaggia minore,
una fra tante,
la mia preferita,

del lago Maggiore.