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Pubblicata il 23/07/2007
Nel profondo e niveo seno
celo l'eco del tuo acuto ferro.
Anelante godo della tua mortal spada
al cingere d'assedio delle cupide membra.
Sorgi e tramonti sulle mie madide labbra
e brutale inesorabile smanioso sparviero,
estatica mi abbandoni morente di vita.
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