PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/07/2007
minutamente legati fra loro
fragili stecchi oskuri
mani ke si levan al cielo a chiedere perdono
stagliati su un fondo rosso
di peccato e sangue
inermi e statici
di fronte alla corruzione radioattiva ke li avvolge
distrutti dei loro sogni verdi
dei loro pargoli dolci
segnati nei korpi dal passaggio delle lame sterminatrici
respirano
e nell oscurita' calda mantengon vita e speranze
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Un grido di dolore echeggia, fino a farsi voce di speranza.
Ciao, mati.

il 19/07/2007 alle 00:15

e' bella'ciao

il 19/07/2007 alle 06:19

eheheh anche tu sveglia presto :) grazie un abbraccio marco

il 19/07/2007 alle 08:43

son gli alberi di chernobyl :) senza foglie senza frutti ma a radici vive :) tu sei bravissima un tuo kommento per me e' un 10 :) un salutone marco

il 19/07/2007 alle 08:45