nella luce blu di un abisso senza sole
abbagliato da manti di luccicanti anguille elettrike
percorro un viaggio
disteso a pinne morte
lungo il dosso di montagne inesplorate
coperte di mani ke salutano
ed okki ke si ferman ad osservare
scivolo lento come il tempo quando stai aspettando il destino
e mi riempio di quell aria ke non ce'
di quell orizzonte ke sembra rincorrersi a moscacieca
e su di me il peso di un fluido immenso universo
appeso ad un filo trasparente di nylon
ke penzola al fuggente tikkettio di orologio guasto
piangente grido di gorgone rasata
mutile di serpi