Nel vespero rosato,lungo un prato
di fiori rigogliosi,mirando i cirri
che cangiando,aspetti assumono di forme
che puntiamo con le dita,sembianze
d'animale (la pecora,l'airone),
la nuvola smarrita in un subbuglio
che sfanno e ricompongono in un muglio
i venti disfrenati fino a farne
una parvenza,un'illusione di certezza
che qualcosa esiste al di la' dell'apparenza,
che si trova soltanto in paradiso.