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Pubblicata il 11/07/2007
In uno specchio d’acqua,
nel crepuscolo agostano
rifulge il tuo nome,

alto, su ogni altra cosa,
come una luna solitaria
e inaccessibile.

Il buio può attendere.

Il suo manto freddo
non m’impaura .

Serbai cofanetti di sole
per alimentare le lanterne
della sera,

saccheggiai scampoli d’estate,
che di porpora mi tinsero le guance.

Tenda l’inutile inganno la notte
mentre affilo le mie armi
alla fiamma che arde dentro il petto.
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Non posso aggiungere altro che: STUPENDA!
CARLITO

il 11/07/2007 alle 14:18

poesia di forte impatto, complimenti! Matteo

il 11/07/2007 alle 21:30