Leggo una poesia divisa tra un senso di oppressione come per un giudizio, un'accusa, (capace di scatenare sensi di colpa?) nella prima parte, e voglia di profumi nuovi, di nuove possibilità, ma per poter godere pienamente di ciò, prima si deve chiudere i conti in pari, superando le amarezze che gettano le ombre del passato.
Scusami se forse sono fuori del tuo intento poetico, ma a questo mi hanno fatto pensare le tue parole. La poesia mi è piaciuta...
Ciao,
Rosanna
si dice che ha vent'anni si abbia in mano il mondo,che tutte le porte siano lì apposta per essere aperte...ebbene,se questa diciamo presa di possesso viene per un motivo o per l'altro rimandata succede che nel momento in cui ti accingi ad aprire una di quelle porte diventa ardua l'impresa...l'oppressione è data dal giudizio unanime che ti impone delle rinunce forzate...ho 37 anni e riguardo alla cultura,alla musica,alle infinite cose che ho ancora da conoscere non posso accettare che mi si dica:è troppo tardi-oppure-non potrai mai più-
Ho idealizzato un grande tabellone della Vita,da una parte ho annotato ciò che ho vissuto e dall'altra quello che desidero ancora fare di me,bhè,amareggiata sì,ma piena di voglia di farcela!
un passo alla volta,piano piano ma con determinazione...per me è già stato un successo riprendermi il sacro diritto di desiderare...
non è mai troppo presto ma non è neanche mai troppo tardi...
grazie Rosanna e un abbraccione,Chiara