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Utente eliminato
Pubblicata il 28/06/2002


Tacchi A Spillo

Quando mi cammini dentro
Con felpato passo snello
Verso il mio....... centro
Mi fai male, ti prego dillo

Sei come un'aratro
C'affonda un coltello
Come quando ti penetro
Sentondone io lo squillo

Sfrigolìando su quel vetro
Coi i tacchi Tuoi a Spillo
Spremi un nero inchiostro
Nel cuore mio tranquillo

Come tonfo nel bàratro
Nell'oasi di un'atollo
Ad ogni nostro incontro
Issi in me un vessillo

Sul duro mio pilastro
Con il tenero Tuo pistillo
L'amore c'è maestro
Senza i tacchi a spillo

Edo e le Storie Appese
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Come hai visto dal mio modo di fare poesia
non ci sono porte chiuse,
intendo qualcosa che non sai cosa vuol dire,
a proposito del tuo commento a Identità,
cosa intendi per notti e giorni molto "decisi"?
questo mi serve per capire meglio il commento
e se mai prendere spunto per un'altra poesia.

Tacchi a spillo...
se non sbaglio descrivi le sensazioni
di un certo tipo di pratica sessuale
e ne rendi bene l'idea aratro...coltello...
ma in certi altri punti sei per il mio punto di vista
troppo esplicito penetro...duro pilastro...
io in certe mie poesie che si avvicinano al sesso
uso "entro nei tuoi segreti
mentre chiudi gli occhi e mi dici un altro sì"
ma c'è chi prefferisce l'esplicità
al dire ma non dire,
è una questione di gusti
e anche se io preferisco certe velature
non è per questo che lo reputi sbagliato.

Il mio commento è che hai colto una sfumatura
del sesso che tanti fanno ma non dicono
e l'hai descritta bene, molto bene.

Complimenti.

il 29/06/2002 alle 13:27