PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/07/2007
Lascio che i miei timpani tremino
e fingano di morire affogati
dalle tue parole d’ammuffito splendore,
schiumose d’ipocrisia e tinte di rosso
color del sangue appena sgorgato
dai ricordi d’un passato calpestato
dai tuoi passi nascosti
ad una mostra di sensazioni
appese a muri dipinti dal nulla,
rimaste ad osservare
passanti solitari e silenziosi
scrutati da telecamere immobili
e valigie appoggiate ad un treppiedi.
Non chiedo niente
se non il poter piangere
e metter fine a questa cosa
d’irregolari lineamenti
sensa un nome od un perchè,
priva di profumi e di carezze,
ma orlata da troppi sorrisi puliti
e da immagini sbiadite senza colori.
Lascia che io viva di me stesso
toccando la mia pelle ruvida
o che io canti le mie note
saltellando con la mente
trai desideri dei miei sogni
senza disturbar alcun petalo
sbocciato in quella bossa nova d’italia.
Voglio sospirare il calore dei viaggi
e quella cocaina purissima
ch’è la bellezza dell’osservare
senza volermi più lasciar da solo
con i ricordi d’una vita spezzata
e senza voltarmi indietro
per la luce del Sole.
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